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Attualità - Lunedì, 24 Luglio 2023 09:25

Digital Divide: migliora ancora la situazione in Italia

foto homeREDAZIONALE - Il Divario Digitale, noto anche come Digital Divide, è diventato un argomento di grande interesse a partire dalla metà degli anni '90, con la crescente diffusione di Internet nel nostro paese e nel resto del mondo. Questo termine indica le disuguaglianze sociali legate all'accesso ai servizi Internet e alle opportunità di sviluppo e crescita economica e culturale a essi collegati, un fenomeno oggetto di continui studi e di investimenti volti a ridurre al minimo il gap tra aree geografiche e tra fasce sociali. Ma qual è la situazione attuale in Italia?

 

Digital Divide: un problema storico del nostro territorio

Fin dall'introduzione di internet, a livello globale sono emerse importanti disparità nell'accesso alle nuove tecnologie, che si sono poi acuite nel corso degli anni creando disuguaglianze economiche e sociali sempre più ampie e rallentando lo sviluppo e la competitività di interi paesi o di gruppi di popolazione che vivono in aree digitalmente svantaggiate. Oggi, in un mondo sempre più interconnesso e in una società sempre più competitiva, il Digital Divide continua a essere un argomento di grande attualità, sul quale anche il nostro Paese si trova ancora indietro.

Anche l'Italia affronta infatti da anni il problema del Digital Divide e, nonostante i miglioramenti registrati nel corso del tempo e gli ingenti investimenti effettuati, non si è ancora giunti a una soluzione definitiva. Nel nostro paese, il divario digitale si manifesta in diversi modi, sia a livello geografico che sociale, e rappresenta una problematica urgente da affrontare per rimanere in scia con le migliori economie mondiali. In realtà, gli ultimi dati registrati parlano di un ulteriore miglioramento della situazione, che lascia ben sperare per il futuro più prossimo.

La situazione del Digital Divide in Italia

Il Digital Divide è un problema globale: le diverse modalità di accesso alla banda larga e ai servizi digitali possono infatti influenzare le economie mondiali e le opportunità di sviluppo, a breve e lungo termine. Nonostante gli sforzi compiuti, l'obiettivo delle Nazioni Unite di portare l'accesso a Internet a tutta la popolazione mondiale è ancora lontano. Secondo l'ultimo rapporto dell'ITU del 2022, circa il 66% della popolazione mondiale, ovvero oltre 5 miliardi di persone, utilizza Internet, ma un terzo della popolazione mondiale resta ancora digitalmente escluso.

Per quanto riguarda più nel dettaglio l'Italia, il rapporto dell'ITU (Unione Internazionale delle Telecomunicazioni) mostra che il 75% della popolazione utilizza Internet. Se si considera l'età degli utenti digitali, il 76% ha un'età compresa tra i 25 e i 74 anni, mentre per la fascia di età al di sotto dei 24 anni la percentuale sale al 93%, a dimostrazione che sono soprattutto le nuove generazioni a trainare l'uso delle tecnologie digitali.

Per quanto riguarda la diffusione delle connessioni di rete fissa in Italia, l'Osservatorio sulle comunicazioni di AGCOM fornisce un quadro chiaro. A dicembre 2022, gli accessi alla rete erano stati quasi 20 milioni, con una crescita significativa delle connessioni in fibra FTTH (+4,2 punti) e delle connessioni in fibra mista come FTTC (+0,7 punti) e FWA (+0,4 punti). Tuttavia, la diffusione della banda ultra-larga è ancora limitata, con il 51,7% delle connessioni tramite rete FTTC, il 22% tramite ADSL, il 17,5% tramite FTTH e l'8,9% tramite FWA.

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Soluzioni e prospettive per un mondo sempre più connesso

Per contrastare il Digital Divide, è necessaria una pianificazione precisa con un piano di investimenti strutturato, che permetta di colmare il divario infrastrutturale ancora presente. In Italia, per esempio, sono in corso piani di sviluppo delle reti, come il Piano Italia 5G e il Piano Italia a 1 Giga, che fanno parte della Strategia italiana per la Banda Ultra Larga, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che prevedono investimenti di oltre 5 miliardi di euro per raggiungere l'obiettivo entro il 2026.

Tuttavia, il Digital Divide non riguarda solo l'infrastruttura, ma anche aspetti sociali ed economici.Per le fasce deboli della popolazione, infatti, l'uso di Internet non è scontato, anche nelle aree in cui la connettività è disponibile, sia per una questione di accessibilità economica che in termini di formazione digitale, quest'ultima essenziale per acquisire le competenze necessarie all'utilizzo delle nuove tecnologie nel contesto educativo, lavorativo e privato.

Per raggiungere una "Digital Inclusion" completa è necessario intervenire su diversi livelli. È fondamentale rendere "smart", per esempio, l'educazione, il lavoro e le città, integrando i servizi digitali e garantendo un accesso completo per tutti i cittadini, ma la trasformazione deve andare oltre il lavoro e lo studio da remoto, coinvolgendo anche altri aspetti: l'uso del web, per esempio, è diventato ormai predominante anche in settori particolari come il commercio e l'intrattenimento, nei quali gli strumenti digitali permettono di utilizzare servizi sempre più avanzati per attività quotidiane come lo shopping, la visione di film o l'utilizzo di giochi online. Proprio quest'ultimo comparto ha visto crescere notevolmente il numero di utenti che utilizzano piattaforme che integrano al loro interno varie tipologie di passatempi, come quelli di casino, dimostrando i margini di miglioramento ancora possibili attraverso offerte in grado di venire incontro non solo ai gusti dei consumatori ma anche alle loro necessità dal punto di vista delle modalità d'uso.

Abbattere il Digital Divide è ormai fondamentale per diversi motivi, a partire dall'eliminazione delle disuguaglianze economiche, sociali e culturali e dagli obiettivi di sviluppo economico, ormai strettamente legati all'accesso alle tecnologie digitali. Una società pienamente interconnessa, inoltre, presenta maggiori opportunità di partecipazione democratica e inclusione sociale e favorisce innovazione e creatività, a tutto vantaggio sia dei singoli che delle organizzazioni: quando il Digital Divide persiste, infatti, si perdono queste opportunità di sviluppo individuale e collettivo.

L'obiettivo finale dei progetti per il superamento del Digital Divide in Italia è dunque la Full Digital Inclusion, ossia costruire una società in cui tutti gli individui hanno accesso completo e senza limitazioni alle risorse offerte dalle tecnologie digitali, oltre a possedere le competenze necessarie per gestirle, un obiettivo da raggiungere attraverso investimenti significativi e progetti mirati.

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