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Politica - Domenica, 19 Giugno 2011 14:04

VARZI - Valle Staffora, il Pdl si rinnova

Ecco alcuni progetti "post-elezioni"


VARZI La sconfitta alle recenti elezioni provinciali induce il Partito delle Libertà ad una ripartenza, che in Valle Staffora parte da alcuni precisi progetti che gli esponenti del movimento vogliono portare all'attenzione della politica locale. Ecco l'intervento che hanno inviato a Voghera Sei Tu.

 

TERMINATO il capitolo elezioni provinciali urge proseguire con il lavoro iniziato dalla creazione del Gruppo Promotori della Libertà Valle Staffora. I risultati espressi nelle nostre valli hanno visto l’eccezionale successo del candidato Pdl  Giovanni Ferrari che, anche con il nostro contributo, è stato eletto in consiglio provinciale come primo in quanto a preferenze di tutta la provincia di Pavia nel suo partito.


RISULTATO straordinario
considerando che 5 anni prima il collegio era arrivato ultimo su 30. Adesso, anche se in minoranza, vi è la possibilità di avere un riferimento costante a Pavia. Il risultato più importante ottenuto è stato, a nostro avviso, però quello di aver dato il via alla costruzione di una rete tra persone appassionate della politica del proprio territorio che può solo migliorare con il  tempo. Il vuoto di rappresentanza politico della Valle Staffora sta per essere colmato non solo nel Pdl ma, anche per il lavoro svolto nel centro sinistra. Basta identificare la valle solo con questo o quel personaggio; oggi non è più così, non si è più disposti a subire passivamente le decisioni calate dall’alto. Queste elezioni hanno dimostrato che né i sindaci né altri “pseudo poteri” sono in grado di influenzare il pensiero e il comportamento delle persone semplicemente perché non vi è più la possibilità di promettere più  posti di lavoro perché di lavoro non ce ne è, non vi sono più pensioni da indirizzare in quanto i controlli sono sempre più severi e lo Stato ne ha sempre di meno e soprattutto, perché il popolo ha deciso di dire basta al più bieco clientelismo e quindi spesso vota o non vota più per protesta che per programmi oramai tutti uguali e ripetitivi. Necessita dunque ripartire ponendo le esigenze dell’individuo come punto di partenza della politica. Alle persone non interessano le promesse preelettorali, non interessa chi non ha messo il suo viso sui manifesti, chi non è andato negozio per negozio, bar per bar, a chiedere il voto per quanto ha già fatto e per quanto potrà fare, chi non è andato casa per casa a suonare il campanello per chiedere la fiducia o chi ha fermato la gente per le strade e  i mercati spiegandole qual è il progetto che si vuole realizzare per il proprio territorio.


IL PDL deve ripartire
da una rifondazione del coordinamento provinciale che se è vero attualmente poco dotato di poteri, è altrettanto vero che  il popolo pidiellino non l’ha sentito presente durante le elezioni, i tesserati e i simpatizzanti non hanno avuto indicazioni, i candidati non sono mai stati veramente accompagnanti almeno per quanto riguarda la nostra Valle Staffora. Ognuno si è mosso per conto proprio e senza coordinazione. Il risultato è stato che nel primo turno quando vi era da votare il proprio rappresentate di territorio ha risposto perché ha toccato con mano “l’uomo candidato”, nel ballottaggio no.


IL GRUPPO Promotori della Libertà Valle Staffora
prosegue comunque le sue proposte rivolte alle amministrazioni comunali e alla nuova giunta provinciale che vanno ad integrare quelle già pubblicate sul vostro spettabile giornale:


1.      Altra “idea” che proponiamo è quella di un “evento del gusto pavese” dove almeno una volta l’anno possano   essere proposti anche a Pavia i prodotti di tutta la provincia attraverso una vetrina internazionale.

2.    Circuito motociclistico appenninico.
E’ indispensabile la realizzazione di un percorso  di 60/70 km per le motociclette tra i nostri crinali appenninici. Vari progetti giacciono nei cassetti delle istituzioni nella paura di affrontare un problema non capendo che può diventare una realtà turistica. Parliamo di uno sport costoso frequentato da persone che non possono che portare ricchezza nei nostri luoghi. Ovviamente il tutto deve essere regolamentato, dal pagamento di un tesserino necessario per accedere ai tragitti,  denaro necessario per il ripristino degli stessi, alla stesura di un calendario annuale di accessibilità al circuito e alle sanzioni da applicare a chi non rispetta le regole.
3.    La casa dell’acqua.
Sarebbe necessario incentivare ai comuni l’installazione di strutture attrezzate per l’erogazione dell’acqua potabile. Ai residenti verrebbe conferita un’apposita chiavetta per poter attingere una prestabilita quantità giornaliera d’acqua anche effervescente. Oltre ad un notevole risparmio per le famiglie, di un bene di prima necessità, si eliminerebbe l’inquinamento provocato dalle bottiglie di plastica.
4.    Negozi di frazione.
Il reperimento dei beni di prima necessità deve essere garantito almeno nelle frazioni più popolate dei comuni. La conseguenza è la necessità di agevolare chi, anche come fonte di integrazione al reddito, decide di aprire un esercizio anche in località più disagiate abitate prevalentemente da persone anziane.
Lo sgravio della Tarsu o di altre imposte, che verranno modificate con il “federalismo comunale”, può essere un incentivo. E ancora, il comodato d’uso gratuito di locali comunali può agevolare tali iniziative.
5.       Agevolazioni per apertura sedi sociali.
Per promuovere l’associazionismo è necessario pensare ad interventi agevolativi.
In località dove oggi risulta difficile aprire esercizi di ritrovo, la possibilità di riunirsi in gruppi,    compagnie, confraternite, circoli, di svariata matrice (religiosa, culturale, sociale, politica,  sportiva,    ecc.) diventa fondamentale per l’aggregazione.  Lo stesso sgravio fiscale, sopra citato per i negozi di frazione, diventerebbe fondamentale nella ricerca di locali a cui adibire la sede sociale di tali associazioni.
6.    Sgombero della neve delle strade.
Spesso e volentieri i mezzi spazzaneve per alcune tratte escono solo dopo ripetute chiamate e per lo più sprovvisti di spargisale. La tardiva uscita ha provocato numerosi incidenti.
L’idea è quella di istituire un numero verde che i residenti possono utilizzare segnalando lo stato di pericolosità delle strade soprattutto nelle zone meno battute.

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