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Politica - Lunedì, 25 Aprile 2011 14:51

PAVIA - Salute e territorio finiscono in... rete

CONFERENZA (Click to enlarge)Presentato il nuovo sodalizio


PAVIA L’uomo è più importante del profitto. Con questo presupposto di base la rete dei Comitati e delle Associazioni per la tutela della Salute e del Territorio si è ufficialmente presentata nel corso di una Conferenza Stampa che si è tenuta sabato scorso al Municipio di Pavia.

 

 

LA NEONATA associazione punta il dito contro “La totale assenza di un progetto comune che tenesse conto delle peculiarità del territorio e della qualità della vita delle persone, portando via via allo stravolgimento del territorio pavese”. Questo ha causato diversi problemi, tra i quali uno sfruttamento selvaggio del territorio per creare profitto attraverso la realizzazione di centrali elettriche, autostrade e grandi centri commerciali, laddove la nostra regione è ultima come percentuale di raccolta differenziata e piano energetico.

“UNA PROVINCIA, la nostra, dove resta inascoltato l’appello dei medici pavesi che lanciano l’allarme salute per l’innalzamento delle polveri sottili, dove negli allevamenti è stata accertata la presenza di diossina, dove i controlli dell’ARPA (Azienda Regionale Protezione Ambiente) sono affidati a 2 sole persone che devono occuparsi di ben 190 comuni e ben 89 IPPC (Impianti potenzialmente pericolosi e inquinanti) e dove esistono troppe poche centraline per la rilevazione degli inquinanti – hanno spiegato durante la conferenza stampa - Una provincia, la nostra, con un’agricoltura di qualità che si preferisce sacrificare per far posto a discariche pericolose, all’installazione non regolamentata, massiccia e invasiva, di pannelli fotovoltaici su terreni agricoli e a coltivazioni intensive di pioppelle, mais, loietto e triticale… finalizzate ad alimentare le centrali elettriche, stravolgendo così la filiera agro-alimentare. Un’ agricoltura sacrificata alla realizzazione di nuovi impianti per la gestione di fanghi e liquami destinati allo spargimento, realizzati in prossimità dei centri abitati che non tengono in considerazione il prossimo divieto di utilizzo in agricoltura e rischiano di compromettere l’integrità della rete idrica naturale.

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