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Politica - Domenica, 18 Settembre 2016 11:49

VOGHERA - Cameron, i motivi della crisi: scendono in campo anche i candidati sindaci

cameron tnVOGHERA - Centosessanta esuberi, ovvero quasi un terzo del personale attualmente in organico. La crisi della Cameron è senza dubbio la più grave degli ultimi anni, perchè colpisce la principale azienda della nostra città: una multinazionale leader mondiale nel settore delle valvole industriali.

 

 

I MOTIVI DELLA CRISI - Si parla della crisi internazionale del settore petrolifero e della concorrenza, due aspetti che avrebbero contribuito a provocare un netto calo del fatturato (222 milioni di euro nel 2012 contro gli 88 milioni nel 2015) e, di conseguenza, la decisione della casa madre americana Schlumberger di ridimensionare fortemente la forza lavoro della sede vogherese. C'e anche però un altro aspetto decisivo sullo sfondo della grave crisi che ha colpito la Cameron. Ovvero il costo del lavoro, che in Italia è troppo alto e che potrebbe indurre la proprietà della Cameron a delocalizzare tutto in qualche altro paese. E' il risultato di una politica governativa che da qualche anno sta mettendo sempre più in ginocchio l'economia del paese. Intanto domani le parti sindacali si confronteranno ancora e dialogheranno con l'Azienda. Sono ore cruciali per il futuro di 160 famiglie.

LE PROPOSTE DEI CANDIDATI SINDACI - Anche Carlo Barbieri, sindaco uscente e Pier Ezio Ghezzi, futuro sfidante al ballottaggio, si stanno occupando in queste ore della vicenda della Cameron.

CARLO BARBIERI - La drammatica situazione che stanno vivendo in queste ore molti lavoratori della Cameron e della Leeden mi preoccupa e mi rammarica molto. È' indispensabile di fronte ad una situazione di emergenza di queste proporzioni un impegno della politica vero e risolutivo. Le trattative con le organizzazioni sindacali e l'azienda insieme ai lavoratori per definire le modalità e i dettagli di questa operazione inizieranno nei prossimi giorni e quindi per andare nella direzione della concretezza ho provveduto a contattare immediatamente i vertici di Regione Lombardia per metterli al corrente della situazione ed invitarli ad un incontro istituzionale con le parti interessate. Sia l’assessorato al lavoro che la commissione consigliare con delega al lavoro hanno dato loro ampia disponibilità ad interessarsi del problema insieme ad ARIFL l’agenzia per il lavoro di Regione Lombardia ente deputato anche a gestire situazioni di crisi come quella che stanno vivendo i lavoratori di Cameron.
Credo che questi interventi da portare avanti insieme alle organizzazioni sindacali possano essere molto importanti per cercare di ridurre il più possibile un impatto negativo di certe scelte.
Sono in questo momento molto vicino ai lavoratori e chiedo fortemente agli americani della Schluberger Company proprietari delle due aziende vogheresi di non fare gli imprenditori solo quando le cose vanno bene ma di essere responsabili e riconoscere ai lavoratori interni ma anche a tutte le aziende che operano nell’indotto la serietà e la fiducia che hanno sempre dimostrato.

PIER EZIO GHEZZI - La Cameron ha comunicato alle organizzazioni sindacali l’esubero di 160 dipendenti (di cui sei in Leeden). La decisione ha provocato l’immediata reazione dei lavoratori che si sono mobilitati respingendo la decisione aziendale. In meno di due anni la società, che rappresenta il nucleo industriale più importante della città, dimezza il proprio organico. La multinazionale americana Schlumberger, invece di investire nel settore, ne riduce la presenza. La forte difficoltà del gruppo industriale si inserisce in un territorio pesantemente provato dalla crisi economica che ha necessità di aumentare posti di lavoro e non di tagli occupazionali. La crisi della Cameron è la crisi della città e la colpisce duramente. La sola proposta accettabile è la presentazione di un piano che preveda il rilancio della società e che, con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, si ritirino i licenziamenti. Il PD e la Lista Civica “Ghezzi Sindaco” sono al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie e si adopereranno affinché il confronto tra azienda e sindacati abbia esito positivo. I lavoratori non saranno lasciati soli a combattere per la difesa del loro lavoro.

 

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