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Politica - Domenica, 15 Maggio 2016 13:13

RETORBIDO - Il popolo anti-pirolisi protagonista al convegno del Siap

relatori2 tnRETOBIDO - Una sala gremita di gente. Autorità e tanti cittadini, sulla cui testa pende la spada di Damocle dell'impianto di Pirolisi, che potrebbe essere realizzato nell'impianto ex Valdata di Retorbido. Durante l'incontro si è parlato molto di questo argomento.

 

I SALUTI DELLE AUTORITA' - Ha portato il saluto al pubblico il sindaco di Retorbido Isabella Cebrelli che, al deputato Giuseppe Fiano presente in qualità di relatore e rappresentante del partito di Governo, ha chiesto una sorta di deroga a quello che la Regione Lombardia sembra stia dando come già oggettivamente da fare ossia l’impianto di pirolisi. Scelta che la Regione pare a questo punto avallare in maniera inequivocabile e dimostrata dall’assenza di un qualsiasi suo rappresentante: dalla regione Lombardia nessun delegato, nessuna presenza, una assenza che pare dire più di tante parole. Hanno portato il loro saluto inoltre il Prefetto di Pavia Erminia Rosa Cesari e il Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Pavia Giovanni Benelli. In sala presente anche il Questore di Pavia Ivana Petricca e le più alte cariche della Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza locali.

LA GENTE NON VUOLE L’IMPIANTO, LA REGIONE LI ASCOLTI - Nel corso del suo intervento introduttivo, Marco Oliva ha sottolineato come “sicurezza sia sinonimo di serenità per una comunità e quella di Retorbido sta vivendo una diffusa insicurezza; il possibile rischio sulla salute epubblico2 tn sull’ambiente che l’installazione di un impianto di incenerimento di pneumtici  porterebbe è una miscela rischiosa. La cittadinanza ha sentito molte promesse e dichiarazioni di rassicurazioni anche da politici che oggi paiono volersi tenere a distanza da questo stesso territorio. Non si può non sottolineare come l’opera in questione non è di interesse pubblico e la popolazione è nella sua totalità contraria. In questo senso la Regione Lombardia non può rifiutarsi di ricevere i sindaci di 70 comuni che da ben 4 mesi continuano a chiedere udienza. Senza contare inoltre che si parla di un progetto di impianto che nella provincia di Novara è stato bocciato perché ritenuto rischioso”.

DAPIAGGI: “E’ NATO UN MOVIMENTO CIVILE E RISPETTOSO DELLE REGOLE” - Marco Dapiaggi, coordinatore del Comitato “Rispettiamo e Valorizziamo il territorio”  ha sottolineato la volontà di agire sempre nel marco dapiaggi tnrispetto delle regole anche quando si vuol far valere le proprie ragioni che sono quelle di un territorio che sta soffrendo la mancanza di “sicurezza ambientale/sanitaria” poiché è “di solare evidenza che la proposta di impianto industriale abbia subito generato timori e una sensazione di insicurezza da parte dei residenti che vedono le loro certezze connesse alla visione di un sereno futuro, minate e le insicurezze si riverberano negativamente anche sulle preesistenti attività imprenditoriali tradizionalmente legate al territorio. È nato un movimento civile e di idee che, andando oltre i campanilismi, è una sorta di patto tra varie generazioni con l’unico ideale di rispettare e valorizzare il territorio tutelandolo da dubbie speculazioni/sperimentazioni industriali.”

I DANNI RISCONTRABILI ANCHE DAL PUNTO DI VISTA MEDICO - A supporto della preoccupazione per la salute espressa sia da Oliva che da Dapiaggi vi è stato l’intervento di  Giuseppe Damiani, ricercatore presso il Cnr di Pavia che, attraverso incontrovertibili dati scientifici, ha dimostrato come i danni provocati dalle emissioni e da scarti – come la diossina - di impianti sul modello in progetto e di cui ci discute, sono visibili e riscontrabili nelle persone addirittura dopo una o due generazioni; ci chiediamo quale possa essere un altro bene da tutelare con forza se non quello supremo della vita e della vita in salute. 

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