Rigettata ogni richiesta
VARZI - Dal dicembre 2008, a Varzi, tutti gli impianti produttivi dell’Ilva sono fermi, anche se nel 2012 l’Azienda aveva presentato domanda di rinnovo dell’Aia. Tuttavia nessuna comunicazione di ripresa o cessazione dell’attività è mai pervenuta da parte della Ditta.
ORA IL SITO DOVRA’ ESSERE RIPRISTINATO - Come pure non hanno mai avuto riscontro alcuno le ulteriori e più recenti richieste di aggiornamento inviate dalla Provincia di Pavia alla Ditta. Da qui il mancato accoglimento e l’automatica archiviazione dell’istanza di rinnovo presentata nel 2012 dall’ILVA con l’imposizione alla Società del ripristino del sito.
Daniele Bosone, Presidente Provincia di Pavia: “Non è stato facile arrivare a questo diniego, ma c’è una forte volontà di riqualificazione dell’area industriale per seguire una nuova vocazione che il territorio sta sempre più assumendo. E’ in corso una riconversione culturale, oltre che economica, verso una direzione sempre più agro ambientale”.
La ditta ha ora 45 giorni di tempo per inoltrare, all’Autorità Competente, ad ARPA ed al Comune, un Piano di Indagine Ambientale dell’area a servizio dell’insediamento all’interno del quale dovranno essere codificati tutti i centri di potenziale pericolo per l’inquinamento del suolo, sottosuolo e delle acque superficiali e/o sotterranee quali, ad esempio, impianti ed attrezzature, depuratori a presidio delle varie emissioni, aree di deposito o trattamento rifiuti, serbatoi interrati o fuori terra di combustibili o altre sostanze pericolose e relative tubazioni di trasporto, ecc.., documentando i relativi interventi programmati per la loro messa in sicurezza e successivo eventuale smantellamento.