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Cronaca - Martedì, 16 Giugno 2009 09:58

CODEVILLA - Il Thunder è pronto a riaprire

THUNDER ROADNuovo locale a Casteggio?

 

di Simona Contardi

 

Codevilla -  Come tanti miti della musica, se n’è andato prematuramente. La scritta lapidaria campeggia anche sulle magliette nere, create per l’occasione e indossate dai fedelissimi: “Ciao Thunder. 30 ottobre 1993 – 14 giugno 2009”. Ma presto potrebbe esserci una svolta...

 

E così cala il sipario. Improvvisamente saltano all’occhio dettagli a cui da tempo non si prestava attenzione: i volti dei Big disegnati sui muri, la scritta rosa shocking che troneggia in fronte al locale, i poster appesi, il design anni ’80 così demodé e così autentico. Si fa caso a tutte le “ultime” cose: l’ultima birra bevuta, l’ultima canzone suonata, l’ultimo sguardo alla cornice di tante serate. Il Popolo del Thunder risponde all’appello numeroso per salutare con i più alti onori quello che è, a tutti gli effetti, il Tempio della Musica pavese. E da domenica, 14 giugno 2009, il Thunder Road diventa mito.


La festa d’addio inizia nel tardo pomeriggio, quando si radunano gli irriducibili, quelli che hanno fatto del capannone di Codevilla il loro punto di ritrovo per eccellenza. La sera poi esplode la movida, sempre in perfetto stile Thunder: tanta buona musica con le band emergenti e la grande famiglia che si riunisce.

 

Qualcuno tra un discorso e l’altro accenna parole esecrande: “Non ci posso credere, non può essere vero”. Ma poi prevale la volontà di fare festa e di dimostrare che il Popolo del Thunder sa salutare tra note e danze, in un tripudio di gioia e divertimento. E bando alle lacrime! Insieme alla maglietta dell’ “ultimo giorno”, è possibile avere un libercolo dove sono stati raccolti tutti i messaggi postati per salutare il leggendario Thunder Road che chiude i battenti. Intanto il gruppo su Facebook vola a 3.084 iscritti: una gigantesca tribù che balla e che da domani vivrà un’autentica diaspora.


“Dove andremo?” è la domanda che si legge sui loro volti.


E dove andranno i giovani, i giovanissimi e i quasi giovani pavesi e alessandrini a ballare musica rock? Ad ascoltare in live band di fama o musicisti emergenti? Quale sarà l’alternativa alle discoteche e ai locali “fighetti”, chiara antitesi di quello che il Thunder ha rappresentato per 16 anni?


Qualcuno cerca già di guardare in là: “La botta è ancora fresca, non se ne è ancora davvero accorto nessuno”, e ancora “D’estate tra vacanze e manifestazioni non ci si farà troppo caso. Invece sarà quest’inverno che ci sentiremo davvero orfani”.
C’è invece chi prova a fare un elenco dei concerti visti, gustati e ballati tra queste vissute mura affumicate: Pornoriviste, Banda Bardò, Derozer, Folkabbestia, Quintorigo, Francesco Renga, Davide Van Der Sfroos, Timoria, Subsonica, Daniele Silvestri, Blu Vertigo, Vinissio Capossela, Modena City Ramblers. Migliaia i musicisti che sono passati dalla “Strada del Fulmine”.


Il saluto finale ha preso corpo nella tarda serata, dopo la finale del contest organizzato dall’Associazione Orquestra. Sul palco è salito Manuel Clava, storico gestore del locale, che ha voluto raccogliere in un grande abbraccio tutti i suoi ragazzi: “Non salgo mai molto volentieri su questo palco – esordisce commosso -  Questa serata mi ha detto tante cose. Mi ha detto che un altro Thunder teoricamente sarebbe possibile e forse anche necessario. Nelle ultime settimane ho notato proprio questo: le nuove generazioni hanno bisogno di un locale come il Thunder. Ma al tempo stesso ho capito che tante cose sono costrette a finire. Questa è stata un’esperienza magica e meravigliosa. Ma ora deve entrare nella leggenda. Per quello che ha significato per Pavia e per quello che siete stati voi, il Popolo del Thunder. Ringrazio tutti dell’affetto incredibile dimostrato. Grazie a chi c’è stato, alle band e soprattutto alle band giovani”.


Un ringraziamento fortemente ricambiato dalla schiera di giovani presenti e dal gruppo di Orquestra che ha donato a Manuel Clava una targa: “Non servirà per ricambiare quel che hai fatto per la musica italiana e pavese – commenta il DJ Fabiano Moda - dando spazio a tanti musicisti e alla loro arte nel tuo splendido progetto chiamato Thunder. Non vogliamo neppure che serva a ricordarti questo giorno un po’ malinconico. Vogliamo invece che possa servire a ricordare gli splendidi 16 anni trascorsi qua dentro”.


Dopo le lacrime, spazio alla musica con l’ultima canzone: Thunder Road del Boss, Bruce Springsteen. Si torna a casa tardi. Ancora una volta. Ma con in tasca una speranza: che il Thunder riviva ancora da qualche parte, oltre che nei cuori delle migliaia di musicofili. E si parla già di un Thunder Revolution, in terra casteggiana.

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