GLI ESPERTI DI VOGHERA SEI TU - La sterilizzazione dello strumentario nello studio dentistico

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VOGHERA - Voghera Sei Tu dà la parola ai suoi esperti. Per l'"Angolo del Sorriso", una rubrica mensile dedicata al benessere e alla salute della bocca, il Dott. Alessandro Veronese, dentista laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia, ci parlerà della sterilizzazione dello strumentario dentistico.

La sterilizzazione nello studio odontoiatrico rappresenta uno dei cardini fondamentali per la sicurezza degli addetti ai lavori e per i pazienti ed è facilmente comprensibile perché l’utilizzo di uno strumentario non sterilizzato e a rischio di essere contaminato da batteri e virus di varia natura può rappresentare un alto rischio di infezione per chiunque ne venga a contatto. La sterilizzazione comporta la distruzione totale o quasi di microorganismi vivi e sotto forma di spore.

Chiaramente l’utilizzo di guanti monouso (previo lavaggio delle mani) e di mascherine rappresenta già un primo accorgimento per impedire un contatto fisico tra operatore e paziente, che associato all’impiego di materiali preferibilmente monouso, garantisce il controllo del rischio di infezioni.

Nella sala di sterilizzazione il materiale contaminato deve essere sottoposto, prima della sterilizzazione, a manovre per ridurre la carica batterica, con soluzioni disinfettanti e, a secondo dell’organizzazione dello studio, va messo in vasche ad ultrasuoni all’interno delle quali lo strumentario viene decontaminato grazie alla duplice azione dell’agente chimico e all’effetto delle onde ad ultrasuoni, in alternativa è possibile utilizzare la macchina lavastrumenti.

Lo strumentario viene quindi spazzolato, asciugato, imbustato e sigillato singolarmente o in kit per essere introdotto all’interno delle autoclavi per la sterilizzazione.

Il processo di sterilizzazione si evince dallo scontrino dell’autoclave nel quale sono riportati tutti i dati riferiti al processo (data, ora, temperature raggiunte in tutti i cicli e durata degli stessi), dati fondamentali per la tracciabilità.

E’ importante ricordare che le autoclavi devono essere testate giornalmente dallo staff dello studio per verificarne l’efficacia.
Tale verifica viene eseguita con incubatori biologici che servono per avere la prova concreta di validità di funzionamento della propria autoclave: le spore batteriche contenute all’interno delle fialette, dopo essere state sterilizzate vengono introdotte all’interno di fornellini che danno la prova certa del funzionamento dell’autoclave.

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DOTT. ALESSANDRO VERONESE
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