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GLI ESPERTI DI VOGHERA SEI TU - Perche' a volte gli impianti falliscono

newstaff veronese tnVOGHERA - Voghera Sei Tu dà la parola ai suoi esperti. Per l'"Angolo del Sorriso", una rubrica mensile dedicata al benessere e alla salute della bocca, il Dott. Alessandro Veronese, dentista laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia, ci parlerà degli impianti.

 

Molto spesso quando un impianto inserito nel cavo orale fallisce il paziente usa impropriamente il termine di rigetto. Questo termine in realtà identifica la reazione del nostro sistema immunitario quando viene a contatto con un qualcosa diimpianto1 estraneo che può essere organico o inorganico.

impianto2L’impianto è un materiale altamente biocompatibile e in condizioni ottimali il nostro organismo lo riconosce come proprio attaccandosi tenacemente e attivando il processo di osteointegrazione che è la base del successo della terapia implantare. Quando non avviene l’osteointegrazione e quindi le cellule non si attaccano alla superficie implantare si parla correttamente di insuccesso e in tal caso il dentista deve intraprendere tutte quelle procedure per rallentare o bloccare la perdita ossea.

 

Solo nei casi avanzati, in cui l’osso attorno all’impianto non è più significativo, viene rimosso con la possibilità di reinserirlo dopo qualche tempo. Bisogna solo aspettare che gengiva e osso guariscano per affrontare un nuovo intervento.impianto3

 

Sono diverse le cause che possono provocare un insuccesso e la mancata osteointegrazione può essere precoce o tardiva:
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PRECOCE:

o un impianto di scarsa qualità, per esempio l’impianto fratturato,impianto4
o non adeguata preparazione da parte del medico
o non rispetto di tutti i protocolli di igiene e di sterilizzazione che devono essere garantiti durante l’intervento, ma che in realtà dovrebbero essere assicurati sempre anche in occasione di una semplice otturazione,
o se il tessuto gengivale attorno all’impianto è infiammato potrebbe insorgere appena dopo l’intervento una mucosite che nei casi più gravi può sfociare in una periimplantite coinvolgendo i tessuti più profondi con insuccesso della terapia,
o uno stile di vita non sano, fumando molte sigarette al giorno si riduce l’apporto di sangue ai tessuti rallentando o addirittura impedendo l’osteointegrazione,
o scarsa qualità dell’osso, per cui se il tessuto osseo è troppo morbido non garantisce una buona stabilità dell’impianto durante l’inserimento e tale stabilità è uno degli elementi più importanti per garantire il successo (l’impianto con una leggera mobilità non favorisce l’integrità del coagulo di sangue attorno alla superficie metallica), stabilità che è la base della osteointegrazione.

 

TARDIVA:

impianto5si tratta di quei casi in cui l’impianto una volta completato con l’inserimento della capsula definitiva, dopo 4-6 mesi a intervalli di 2, 4, 6 anni e più si stacca dall’osso generando la cosidetta periimplantite. Le cause della perimpantite possono dipendere da:
o una componente genetica, spesso favorita dalla scarsa igiene orale. Anche il manufatto protesico deve essere preciso, infatti se la capsula presenta delle irregolarità potrebbe favorire l’accumulo di placca batterica con insorgenza di un processo infiammatorio e successivamente infettivo,
o un paziente diabetico presenta processi di guarigione rallentati per un circolo ematico compromesso dalla malattia,
o un paziente bruxista può compromettere più facilmente di un altro l’esito della terapia perché con il digrignamento sottopone la capsula e quindi l’impianto a movimenti deleteri.

 

Esistono delle controindicazioni in implantologia: il paziente forte fumatore , il paziente sottoposto a terapie radianti, il paziente in terapia con corticosteroidi che non può sospendere, il paziente anemico, il paziente con calo delleimpianto6 difese immunitarie in presenza di patologie importanti, i pazienti in terapia con bifosfonati, per la cura dell’osteoporosi. I bifosfonati presentano come effetti collaterali possibili necrosi a carico del tessuto osseo mandibolare o mascellare, dopo l’esecuzione di intervento chirurgico.

Prima di intraprendere un percorso implantare è quindi fondamentale raccogliere una adeguata anamnesi che ci permetta di escludere quei casi che hanno un alto rischio d’insuccesso.

Ecco l’esempio di due impianti con aspetti radiografici differenti: quello di destra è sano mentre quello di sinistra potete vedere anche per chi non è esperto, un’area scura attorno alle prime spire della vite, espressione di perdita ossea.

 

IL NOSTRO ESPERTO RISPONDE IN TEMPO REALE ALLE VOSTRE DOMANDE: mandate un'email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

DOTT. ALESSANDRO VERONESE
Via Emilia 191
27058 - Voghera (PV)
Tel. 0383367329
Web: studioalessandroveronese.com
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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