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GLI ESPERTI DI VOGHERA SEI TU - Come avere denti puliti e sani. Igiene orale domiciliare: ecco ogni quanto va fatta

FOTO VERONESEVOGHERA - Voghera Sei Tu dà la parola ai suoi esperti. Per l'"Angolo del Sorriso", una rubrica mensile dedicata al benessere e alla salute della bocca, il Dott. Alessandro Veronese, dentista laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia, ci parlerà dell'igiene dentale.

 

Per combattere la carie, la norma igienica più importante è quella di lavarsi i denti dopo ogni pasto per impedire che i residui alimentari si depositinofoto1 sulla superficie dentale trasformandosi in placca batterica, responsabile dell’aggressione dello smalto. Quindi va eseguita tre volte al giorno: dopo i pasti principali. L’importanza delle visite periodiche dal dentista è determinante, in quanto l’operatore sanitario ha modo di giudicare lo stato di salute della bocca e nello stesso tempo può correggere le tecniche di pulizia domiciliare del paziente qualora, ce ne fosse bisogno. Mi capita in studio di fare i complimenti a certi pazienti per l’accuratezza della loro igiene orale, come a volte devo ricorrere a delle piccole lezioni, con in mano lo spazzolino e il modello dentale, per insegnare la tecnica più efficace. In certi casi, quando mi accorgo che il paziente non è in possesso di una manualità corretta e i risultati del suo cavo orale sono insoddisfacenti, propongo l’acquisto di uno spazzolino elettrico che possa aiutare lo spazzolamento con dei movimenti che il paziente non riesce a svolgere da solo.

 

 

foto2Che spazzolino scegliere? Sicuramente uno spazzolino a setole artificiali (quelle naturali hanno punte frastagliate e possono irritare le gengive) e deve essere di durezza media. Alcuni pazienti ritengono erroneamente che utilizzare uno spazzolino a setole dure possa garantire una pulizia più corretta, in realtà sono spesso responsabili di recessioni gengivali (assottigliamento della gengiva in corrispondenza del colletto) e di erosioni per l’azione abrasiva troppo pressante.
Il movimento deve essere verticale, quello orizzontale è di scarso aiuto perché la placca batterica non viene rimossa completamente, ma rimane annidata negli spazi interdentali: questi ultimi possono essere detersi solo con un movimento verticale, come potete immaginare. Lo spazzolamento, una volta terminato, sulla superficie esterna dei denti va eseguito anche nella parte interna (da alcuni pazienti spesso tralasciata) con movimento obliquo e verticale.

 

Negli incisivi inferiori il manico dello spazzolino deve sfiorare il naso mantenendolo verticale in modo da consentire alle setole di rimuovere la placcafoto3 presente sulla superficie interna, dove più spesso scopriamo la presenza di residui di tartaro, la cui formazione è facilitata dalla presenza dei dotti di sbocco delle ghiandole salivari. In studio mi capita di sentire alcuni pazienti, in prima visita, affermare che hanno una saliva che facilita la formazione del tartaro: ci ridiamo sopra, ma dopo alcune nozioni è lo stesso paziente che capisce come il tartaro si formi dalla placca non rimossa dal corretto spazzolamento, indipendentemente dalla saliva.
Quando va cambiato lo spazzolino? Quando le setole si piegano e si deformano e ciò dipende soprattutto dalla pressione di utilizzo individuale.

 

Un altro strumento di pulizia che non è ancora entrato nelle abitudini degli italiani è il filo interdentale da utilizzare per la pulizia degli spazi interdentalifoto4 e che spesso il non utilizzo facilita l’insorgenza di quelle carie tra un dente e l’altro che viene individuata dal dentista nel corso della visita periodica (radiografie bitewing). Spesso queste carie sono causa di dolore immediato in quanto, pur non vedendosi sul dente alcuna cavità, l’erosione dentale si è sviluppata tra i due denti, progredendo verso il nervo senza che il paziente se ne accorga. Il filo interdentale va utilizzato facendolo passare tra i due denti vicini fino ad arrivare alla gengiva e tirato verso l’esterno strofinandolo sulla superficie del dente in modo che possa trascinare con se la placca depositata: non va tirato nella direzione opposta a quella dell’inserimento perché in questo modo il punto di contatto tra un dente e l’altro tratterrebbe la placca ancora nell’interstizio. Anche il colluttorio può essere di aiuto, ma solo dopo aver usato spazzolino e filo in maniera corretta. Per quanto riguarda il dentifricio esistono in commercio tanti prodotti validi, e la scelta è estremamente varia. Solo in alcuni casi specifici consiglio un dentifricio appropriato alle necessita individuali di quel paziente.

 

 

IL NOSTRO ESPERTO RISPONDE IN TEMPO REALE ALLE VOSTRE DOMANDE: mandate un'email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

DOTT. ALESSANDRO VERONESE
Via Emilia 191
27058 - Voghera (PV)
Tel. 0383367329
Web: studioalessandroveronese.com
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