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Cronaca - Martedì, 06 Febbraio 2024 08:27

COLLI VERDI - L'ho ucciso. Ma poi la badante si chiude nel silenzio. Ancora tanti misteri attorno all'omicidio di Ruino

BARONECOLLI VERDI - "L'ho ucciso, l'ho ucciso!". E' questa la frase che Lilliana Barone avrebbe pronunciato ai primi soccorritori che, domenica scorsa, sono arrivati in località Canavera a Colli Verdi, nella frazione di Ruino, dopo il decesso di Carlo Giovanni Gatti, morto dissanguato. La donna, poi, si è chiusa nel silenzio.

 

Le indagini in corso

Lilliana Barone, badante e nipote dell'89enne morto, si trova ora presso il carcere femminile Piccolini di Vigevano. Su consiglio del suo avvocato Laura Sforzini si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ma rimane quella frase detta ai soccorritori, frase che comunque, è doveroso precisare, non coincide con un'ammissione di colpa, anche perchè la donna in quel momento era sotto choc. Un aspetto sul quale si stanno concentrando le indagini sono anche le cause di morte, in attesa dell'autopsia. Per ora si sa che l'uomo non sarebbe stato aggredito con qualche oggetto contundente, altrimenti le lesioni sarebbero state più profonde. Probabilmente l'uomo è finito a terra dopo una colluttazione e non è stato soccorso. E' possibile che la badante, non essendosi accorta della piccola ferita alla testa, abbia pensato che la caduta dell'uomo non avesse particolari gravi conseguenze.

 

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