VOGHERA - La storia di un ladro albanese nell'Italia dei balocchi

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Arrestato dai Carabinieri

VOGHERA - Le iniziali del nome sono M.M. (ma poco contano le generalità). Ha 25 anni ed è di origine albanese. Nazionalità a parte, potrebbe essere considerato il simbolo di quell'Italia che non funziona. Ecco la sua storia.

IN GIRO DI NOTTE PER RUBARE NELLE CASE - Insieme a due complici, probabilmente della stessa nazionalità, M.M. è stato fermato l'altra notte in una zona residenziale di Santa Giuletta dai Carabinieri della locale stazione, a bordo di un'auto rubata (restituita poi dai militari al legittimo proprietario). E' riuscito a scappare nei campi e, con i suoi "amici", si è dileguato. Pochi giorni dopo la stessa scena, ma questa volta con un epilogo diverso.

LA SEGNALAZIONE DEI RESIDENTI - M.M., sempre insieme ai due complici e sempre a bordo di un'auto rubata, si trova questa volta a Pancarana. L'obiettivo è sempre quello di mettere a segno dei furti in qualche abitazione. I residenti, però, notano l'auto con a bordo tre persone sospette e avvisano i Carabinieri. I militari arrivano sul posto, intercettano l'auto che viene abbandonata dal conducente e dai passeggeri e si mettono all'inseguimenti dei malviventi. Scesi dall'auto, rincorrono i tre a piedi e riescono a fermare M.M.. L'albanese inizia ad inveire, scalcia, cerca di picchiare i Carabinieri e li minaccia di morte. I due cercano di soccorrerlo ma un militare esplode due colpi in aria a scopo intimidatorio, ed i due complici si danno alla fuga. Il 25enne viene portato in caserma a Stradella a questa mattina è stato processato.

UNA STORIA SOLO ITALIANA - Questa vicenda, che ha messo a repentaglio anche l'incolumità dei militari, non avrebbe dovuto verificarsi, perchè M.M., il 2 febbraio scorso, è stato raggiunto da un provvedimento di espulsione emesso dalla Procura di Milano. Ma si trovava ancora in Italia. Per mettere a segno dei furti. E' la testimonianza più tangibile di una giustizia che non funziona.