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Cronaca - Lunedì, 11 Agosto 2014 09:09

L'OPINIONE - Delinquenti, in Italia comandano loro

legge tnEmblematici i casi di Voghera

VOGHERA Potremmo raccontare mille storie simili a questa. Ambientarle a Voghera, a Pavia, a Milano o in qualsiasi altra città italiana. La morale, alla fine, sarà sempre la stessa.

LA SFRONTATEZZA DEI LADRI - Lo sanno bene, i ladri, che se non vengono fermati mentre stanno compiendo un furto le forze dell'ordine possono fare poco o niente per fermarli. Lo sanno i tre che pochi giorni fa sono stati fermati a Retorbido dalla Polizia. Portati in Commissariato, identificati (alle spalle una lunga sfilza di reati) e poi, giocoforza, rimessi in libertà. Lo sanno, i tre rumeni, perchè mica sono tornati a casa dopo quella "disavventura". Si sono semplicemente spostati da Retorbido a Montebello, dove hanno continuato a perlustrare la zona e dove, nel giro di qualche ora, sono nuovamente stati fermati dalla Polizia. A quel punto se ne sono andati, ma solo perchè la presenza dei Poliziotti impediva loro di mettere a segno qualche furto. Solo per quello, mica perchè avevano paura di finire in galera.


QUEI TRE PERUVIANI CHE NON DOVREBBERO ESSERCI - Voghera è un punto di snodo strategico. Si trova fra tre Regioni, a qualche decina di chilometri da Milano. Lo è per il commercio, per il trasporto, per Expo 2015 (quindi per il turismo) ma anche per la criminalità. Per questo una gang di peruviani, una delle tante che sta mettendo a ferro e fuoco le notti milanesi (dove la giunta Pisapia non brilla certo per la repressione del crimine), ha deciso di spostarsi a Voghera, mezz'ora di macchina, per trovare un nuovo "mercato". Tre peruviani che, pur essendo poco più che ventenni, alle spalle hanno già reati come rapina, violenza, lesioni, risse, furti. Ma, ancora peggio, hanno decine di fogli di via emessi da diverse Questure italiane (l'ultimo provvedimento quello dell'altra notte a Voghera), che imporrebbero loro di lasciare il territorio nazionale. Ma loro, sapendo di avere a che fare con uno Stato debole e superficiale, se ne guardano bene dall'ottemperare al provvedimento.


LO STATO NEMICO DEI CITTADINI - Hanno gravi precedenti penali alle spalle, ma nessuno può fare nulla. Le forze dell'ordine li identificano e poi sono costretti a lasciarli andare. Ma ciò che rende ancora più tristi queste vicende è la sicurezza con la quale questi malviventi se ne fregano dei provvedimenti che vengono emessi nei loro confronti. E, peggio ancora, della debolezza di uno Stato e di un Governo che, invece di combattere la criminalità, pur di non tagliare la spesa pubblica, prepara un piano per chiudere caserme e ospedali, dopo aver chiuso i tribunali. I malviventi ricevono un foglio di via e dovrebbero lasciare l'Italia. I peruviani ne avevano più di uno. In un paese normale, non solo chi è stato raggiunto da un foglio di via, ma anche chi ha gravi precedenti penali alle spalle e si trova nel nostro paese senza un lavoro dovrebbe essere espulso con forza dal nostro Paese. Non diciamogli "Siete pregati di andarvene". Buttiamoli fuori a calci!

Andrea PESTONI (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

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