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Attualità - Martedì, 19 Luglio 2022 17:24

Serie tv da (ri)vedere

foto homeVOGHERA - Il format della serie TV è oggi uno dei più utilizzati per mettere in scena narrazioni complesse. Sebbene la trama diffusa non sia certo un’esclusiva del telefilm, con serie cinematografiche pensate fin dall’inizio come composte da più film, le serie TV hanno permesso l’evoluzione del concetto di serialità, intessendo delle trame che si dipanano nell’arco di più stagioni e, in termini di vita quotidiana, di più anni.

 

Sebbene tale narrazione abbia molti pregi, non è esente dal rovescio della medaglia: i tempi morti tra un appuntamento e l’altro. Tranne alcune eccezioni le puntate di una stagione sono infatti trasmesse a cadenza settimanale, e tra una stagione e l’altra passa normalmente almeno un anno. Ne consegue che, approcciandosi alla nuova stagione di uno show, alcuni risvolti della trama possano risultare un po’ confusi a causa del tempo trascorso dalle precedenti: ecco perché, in molti casi, una visione completa di una serie ormai conclusa può contribuire a far apprezzare al meglio un prodotto che, a causa delle tempistiche legate alla messa in onda, possa essere stato apparentemente soggetto a cali di qualità.

 

Breaking Bad, 2008 – 2013

Non ha certo bisogno di presentazioni una delle più apprezzate serie crime del recente passato, conclusa ormai da quasi dieci anni ma ancora presa ad esempio in diversi contesti. Sebbene non abbia mai veramente perso di popolarità nelle pause fra una e l’altra delle cinque stagioni che la compongono, una visione d’insieme rivela una trama che appare ancora oggi un capolavoro del piccolo schermo. Questa segue le vicende di un professore di chimica che, scopertosi malato terminale, decide di sfruttare le sue conoscenze entrando nel narcotraffico al fine di lasciare abbastanza soldi alla sua famiglia, e introduce personaggi talmente apprezzati da aver creato un vero e proprio mondo narrativo: ne sono derivate un film e una serie spin off, entrambe dedicate a comprimari della serie madre.

 

Sherlock, 2010 – 2017

FOTO 2Cosa succederebbe se Sherlock Holmes operasse ai giorni nostri? Dev’essere questa la domanda dalla quale sono partiti gli autori di una serie che conta ad oggi quattro stagioni e, nonostante manchi una conferma ufficiale, potrebbe ormai essere vista come conclusa. La trama adatta ai tempi contemporanei alcune delle avventure più iconiche vissute dai personaggi creati dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, trasportandoli dalla Londra vittoriana a quella moderna. Nonostante i lunghi tempi tra una stagione e l’altra, con ogni puntata tendenzialmente autoconclusiva e dalla durata media simile a quella di un film, la serie ha costantemente riscosso ottimi consensi, e vederla nel suo insieme riesce a far comprendere come gli autori abbiano avuto un’ottima visione globale del materiale letterario di partenza.

 

 

 

 

Peaky Blinders, 2013 – 2022

FOTO 3Rimanendo su ambientazioni inglesi, merita indubbiamente una visione da capo a fondo anche Peaky Blinders, composta da sei stagioni le cui trame seguono le vicende dell’omonima gang di strada, basata su una vera banda attiva nella Birmingham a cavallo del ‘900. Nelle intenzioni dell’autore la sesta stagione, andata in onda negli scorsi mesi, è l’ultima dello show, con lo stesso che ha rivelato come intenda proseguire le vicende dei protagonisti su altri mezzi, verosimilmente il cinema. In attesa di un probabile film, quindi, una visione d’insieme è in grado di far fruire al meglio una delle più apprezzate serie storiche degli ultimi anni. Il successo di questa si è riflesso anche oltre i confini dello streaming: tra le altre cose ha ispirato una slot machine, inserendosi così in un filone che riscuote costante successo soprattutto online su piattaforme espressamente dedicate, e opere derivate come boardgame e videogiochi tradizionali.

 

 

 

 

Watchmen, 2019

watchmen 2674671 960 720Infine, merita senz’altro di essere vista tutto d’un fiato Watchmen, composta da una sola stagione di nove episodi. La cadenza settimanale di questi ultimi ha contribuito a creare impressioni negative su un’opera che, già in partenza, incontrava gli scetticismi degli appassionati dell’iconica e omonima graphic novel del 1986, della quale la serie si propone come sequel. In realtà, fruite senza i tempi morti delle attese, le puntate rivelano una trama ben contestualizzata, calata nel mondo immaginato da Alan Moore e rispettosa dell’opera originaria: non è sicuramente un caso se, all’edizione dei premi Emmy del 2020, la serie si è aggiudicata 11 riconoscimenti, prima opera derivata da un fumetto a ottenere tale risultato.

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