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Sport 2014-15 - Sabato, 04 Luglio 2015 09:33

VARZI - Fossati mette le dimissioni sul tavolo: il terremoto è in corso

fossati tnServono lavori al Chiappano

VARZI - Terremoto in casa Varzi. Il patron granata Lorenzo Fossati rassegna le dimissioni , “pro tempore”, per smuovere le acque e sollecitare le istituzioni, Comune di Varzi e Comunità Montana, ad eseguire alcuni interventi al centro sportivo del Chiappano, necessari per poter disputare il prossimo campionato di Promozione.

IO HO FATTO QUALCOSA DI IMPORTANTE - Fossati parla di filata per quasi un’ora e spiega nei dettagli i motivi che lo hanno indotto ad una decisione cosi forte e sconvolgente. “Sono diventato presidente del Varzi il primo luglio del 2013 e in questi due anni, insieme ai miei collaboratori , credo di aver fatto qualcosa di importante, che è sotto gli occhi di tutti, sul piano sportivo ,con una finale di Coppa Lombardia e un campionato di Prima Categoria vinto, ma anche per l’immagine e l’appeal di Varzi. Abbiamo ereditato una situazione difficile e in due anni abbiamo rilanciato in modo importante il Varzi calcio, che oggi è una società solida, sana e ambiziosa.chiappano tn Per partecipare al campionato di Promozione , la Commissione Campi del Comitato Regionale della Figc ci ha obbligato ad effettuare alcuni lavori. Si va dalla sistemazione dell’impianto elettrico, al problema del muretto di cinta che esce di 20 centimetri sopra il livello dell’erba. Sarà poi necessario installare due panchine nuove, quelle attuali sono panchine artigianali costruite negli anni ’80 e mai più ritoccate, oltre ad altri lavori, come la sistemazione delle reti e la realizzazione di un nuovo spogliatoio per l’eventuale presenza di una donna nella terna arbitrale. Ci tengo a precisare che il Varzi calcio non è proprietario del centro sportivo e quindi non spettano a noi questi lavori. Si tratta di interventi di competenza del Comune, che a suo tempo è stato avvisato, ma che finora non ha avviato alcuna opera di quelle menzionate.”

LA SOCIETA’ DEVE ISCRIVERSI AL CAMPIONATO ENTRO IL 15 LUGLIO - Fossati è un fiume in piena e prosegue nella sua sfuriata:” Io mi dimetto per spronare le istituzioni a muoversi e a fare la loro parte. Mi auguro che il Comune e la popolazione varzese vogliano mantenere in vita una realtà come il Varzi calcio, che negli ultimi due anni ha acquisito una dimensione importante a livello calcistico. Abbiamo fatto dei sacrifici, il sottoscritto assieme ad altri dirigenti, ma spero che la gente e le istituzioni li abbiano apprezzati e ci appoggino per crescere ancora di più, sotto tutti i punti di vista, altrimenti i nostri sacrifici non sarebbero serviti a niente. Dobbiamo presentare l’iscrizione al campionato di Promozione entro il 15 luglio, i soldi e la documentazione sono pronti, ma come campo di gioco voglio indicare il Chiappano. Il Varzi senza il Chiappano non ha ragione di esistere: è la nostra casa, il nostro fortino e il dodicesimo uomo per noi, non voglio passare alla storia come il presidente che ha portato via il Varzi dal Chiappano. Abbiamo un seguito e un numero di abbonati (200 nella passata stagione) che nessuna squadra a questi livelli può vantare e ci stiamo rinforzando anche come società per poter affrontare al meglio la Promozione.

PRONTO IL RIASSETTO SOCIETARIO - Stiamo definendo un riassetto societario, con nuovi ingressi, ma è chiaro che ci aspettiamo un aiuto concreto dal Comune e dalla Comunità Montana. In questi due anni di presidenza, non li abbiamo mai interpellati, ma ora la palla passa a loro, perché un Varzi lontano dal Chiappano non può esistere. Ho grande stima del sindaco di Varzi, Gianfranco Alberti, che è un amico, e lo invito ad assolvere ai propri impegni, cosi come avviene per altre strutture comunali, come possono essere le scuole o i centri di aggregazione. In 35 anni al Chiappano non è mai stato fatto nulla, ad eccezione di un intervento sull’impianto termico una decina di anni fa. Stiamo parlando di un’area di 40mila metri quadrati, che oltre al campo sportivo, ospita campi da calcetto, campi da tennis e la piscina e tocca al Comune mantenerli efficienti. Noi come privati ci siamo sempre occupati di eseguire piccoli interventi per mantenere la struttura idonea”.

UN POLO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE - Il patron varzese illustra i numeri che attestano una notevole crescita del Varzi anche nel panorama giovanile , attività che ricopre una valenza sociale da non sottovalutare: ”Dal 1960, anno di fondazione , il Varzi calcio è sempre stato un polo di aggregazione unico e in questi anni la crescita è stata impetuosa. Due anni fa, quando ho iniziato la mia avventura da presidente, Il Varzi aveva 18 bambini iscritti nel settore giovanile, ora siamo a quota 180, e questo credo che sia il segnale più concreto della nostra crescita e il miglior premio per il lavoro svolto. Serve un piccolo sforzo del Comune e della Comunità Montana, quantificabile intorno ai 25-30 mila euro, per consentire al Varzi di proseguire nella sua crescita, continuando a far sognare i suoi tifosi. Abbiamo l’obiettivo di diventare una delle più belle realtà sportivo dell’Oltrepo Pavese, ma ci serve il supporto delle istituzioni per realizzare i nostri progetti”.  

PROTAGONISTI ANCHE IN PROMOZIONE - Sul piano sportivo, Fossati indica la rotta per la prossima stagione, nella speranza di poterla vivere ancora al Chiappano:” Stiamo portando avanti una campagna acquisti di ottimo livello, con innesti importanti che sapranno colmare al meglio le partenze illustri che abbiamo registrato. Abbiamo l’ambizione di competere per i primi posti anche in Promozione e vogliamo farlo a Varzi, con la spinta del nostro pubblico. Oggi il Varzi calcio è l’immagine migliore del paese, che si è risvegliato dal torpore. Al Chiappano, vengono tanti ragazzini per divertirsi e le famiglie per trascorrere una giornata divertente, non possiamo permettere alla crisi e alla burocrazia di interrompere tutto questo. Io voglio continuare ad essere il presidente e portare ancora più in alto una squadra di paese che ha una tifoseria unica a questi livelli. Nell’ultima stagione avevamo 200 abbonati , e 400 spettatori di media a partita, con picchi di mille persone al Chiappano e anche dal punto di vista mediatico, abbiamo portato Varzi al centro di tutto. Oggi se si prova a digitare la parola Varzi nei motori di ricerca sul web, per prima cosa escono gli articoli sul Varzi calcio. In questi giorni, verrà in ritiro a Varzi il Pavia e questa è una grossa opportunità commerciale per tutto il paese. Ci saranno tanti tifosi , addetti ai lavori e appassionati che seguiranno il Pavia e il paese non può che trarne vantaggio e in futuro credo che Varzi abbia tutti requisiti per poter diventare la sede del ritiro estivo di squadre ancora più blasonate , con i benefici che ne deriverebbero dall’indotto. Serve solo un piccolo sforzo da parte delle istituzioni, in modo da rendere questo centro sportivo ancora più accogliente , accentuando la vocazione turistica di Varzi. Dopo anni di torpore, Varzi potrebbe tornare a diventare la perla dell’Oltrepo, come era conosciuta negli anni ’70-80, ma per raggiungere questo traguardo serve la collaborazione delle istituzioni. Voglio che tutti i varzesi prendano a cuore questo mio appello disperato alle istituzioni e che si mobilitino anche loro, qui c’è in gioco il futuro del Varzi calcio. In un primo incontro che abbiamo avuto , il Comune mi ha fatto presente che non ci sono risorse adeguate per poter intervenire, ma son convinto che quando c’è la volontà, non esistono ostacoli. Stiamo definendo un ampio progetto per il settore giovanile, che coinvolgerà tutti i paesi limitrofi (Ponte Nizza, Godiasco, Rivanazzano e Salice Valle Staffora) proprio per migliorare e crescere ancora, dando la possibilità ai nostri ragazzi di potersi allenare in strutture adeguate. La mia ferma volontà è di voler far crescere il Varzi, da primo tifoso di questa squadra, ma non posso accettare un Varzi lontano dal Chiappano. Archimede disse : “Datemi una leva e vi solleverò il mondo”, il Varzi è pronto a crescere e vogliamo investire ancora tanto , ma la leva deve arrivare dalle istituzioni e c’è tempo fino al 15 luglio, altrimenti saremo costretti a trasferirci altrove ed è una cosa che non voglio nemmeno immaginare”.

Alessandro QUAGLINI

 

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