CODEVILLA- Torrevillese affetta da pareggite, ma col Concordia è un buon punto

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 Rebecchi:"Ora ci serve la vittoria"

CODEVILLA - Il sesto pareggio nelle ultime sette partite consente alla Torrevillese di avvicinarsi a piccoli passi verso il traguardo salvezza. Tino Rebecchi, tecnico della Torre, analizza cosi il pari interno (1-1) con il Concordia, in una gara tra luci e ombre. 

 "PAREGGIO GIUSTO" ”E’ stata una partita dai due volti, scorbutica contro una squadra molto tosta, che ha lottato su tutti i palloni. Abbiamo interpretato bene la partita all’inizio (rete di Scotti su rigore al 15’,ndr) , poi sono usciti loro e direi che il pareggio è un risultato equo. Loro sono stati bravi a difendersi e a ripartire e ci hanno creato qualche problema, anche se il gol dell’1-1 è nato da un nostro errore clamoroso”.  Il tecnico della Torre è stato anche allontanato dal direttore di gara , apparso un po’ troppo permaloso nella situazione specifica:” Ho solo chiesto all’arbitro il motivo per cui aveva fermato il gioco, senza offenderlo e sono stato mandato fuori. Spero che usi un po’ di buonsenso e non faccia scattare la squalifica, che sarebbe davvero una beffa”. Rebecchi mette a fuoco la situazione in coda, resa ancora più incerta dal successo dell’Abbiategrasso che , a sorpresa, ha espugnato il campo del Lomello  nell’ultimo turno ed è salito a 25 punti, a meno due dalla Torre:” L’Abbiategrasso con questa vittoria ha sparigliato un po’ le carte, ma d’altra parte a questo punto della stagione, ci può stare che le ultime facciano punti contro le prime. Noi veniamo da sei pareggi in sette partite, ora però è il momento di centrare una vittoria per uscire dalla zona a rischio”. L’occasione propizia potrebbe essere in calendario domenica, quando la Torre sarà di scena sul campo del Nord Voghera, ultimo e vicino alla retrocessione:” Se pensiamo che sarà una partita facile, ci sbagliamo di grosso –ammonisce Rebecchi- Troveremo una squadra che ha giocatori importanti come Catenacci, Forni, La Cola , Mannozzi e altri e sicuramente non ci regaleranno niente”.

ALESSANDRO QUAGLINI