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Sport 2012-13 - Sabato, 25 Maggio 2013 15:31

VOGHERA - Abbiamo iniziato col calcio, ma siamo finiti nel... pallone

pasquale gigliotti tnIntervista fiume di Pasquale Gigliotti

VOGHERA Al termine di questa travagliata stagione rossonera, anche il direttore sportivo del Voghera, Pasquale Gigliotti vuole dire la sua e lo fa con un racconto preciso e dettagliato di tutte le problematiche vissute in questa annata vogherese.

 

LA PEGGIORE STAGIONE DELLA MIA VITA - Una cronaca fedele e puntuale di tutti gli ostacoli incontrati nella sua esperienza alquanto tribolata in seno al club di via Facchinetti.  “E' stata la peggior stagione da quando lavoro nel mondo del calcio, ovvero da 12 anni. Pensavo di averle viste tutte, avendo lavorato anche al Sud , ma ho capito che nella vita non si smette mai di imparare.. e dico questo con cognizione di causa, facendo riferimento sia agli aspetti sportivi gestionali che a quelli umani”.

SALTATA LA PROPOSTA MANTIVA, DECISI DI RESTARE - Il direttore sportivo, con un passato a Catanzaro e Casale,  tra le altre società in cui ha lavorato, entra nel merito della difficile situazione riscontrata a Voghera: “Gli aspetti sportivo gestionali sono alla mercè di tutti in una società completamento allo sfacelo. Provo tanta amarezza perchè già la prima volta che conobbi il dg Troiano  mi resi conto che il suo modo di fare calcio, ma in questo sarebbe meglio dire pallone, era lontano anni luce dalla mia formazione e dalla mia conoscenza, tanto che declinai la prima  proposta di collaborazione che mi presentò il dg Troiano  per la stagione 2012-2013, cosa che lo stesso dg ha confermato in un comunicato di qualche tempo fa. Successivamente , a seguito delle continue insistenze del dg Troiano (forse per ottenere qualcosa) e vista sfumata la possibilità di andare a Mantova, accettai di mettere a disposizione del Voghera tutta la mia conoscenza e competenza sportiva maturata in tanti anni di professionismo. L'impatto, ahimè, fu subito duro: per prima cosa chiesi al signor Troiano  di poter prendere visione di tutti i costi di gestione per l'anno calcistico 2012-2013 e mi misi a stilare un budget di previsione per tutta la stagione. La cosa che mi allarmò era lo sbilancio di  circa 350 mila euro. Tutto preoccupato chiamai il signor Troiano, che mi tranquillizzò immediatamente, rassicurandomi  che c'era la copertura per l'intera stagione  e che insieme avremmo rivisitato i costi gestionali.

UNA FINANZA DAVVERO… CREATIVA - E cosi avvenne qualche giorno dopo, quando il dg Troiano, facendo affidamento alle sue indiscusse capacità manageriali, mi mostrò come abbattere lo sbilancio di 350 mila euro.  Ora a ripensarci mi scappa da ridere, ma a settembre mi veniva da piangere. Nel giro di pochi minuti, Troiano  tagliò 200 mila euro di costi, rinunciando a spese da lui ritenute superflue come per esempio: le bollette della luce della sede e dello stadio, il gas del  Vanoni, i canoni d'affitto degli immobili intestati all'Ac Voghera in cui risiedevano i giocatori, alcuni stipendi di giocatori da lui originariamente pattuiti, le bollette del telefono e le spese relative al taglio dell'erba dello stadio, oltre ad altri costi. Potremmo definirla un'opera di alta scuola di finanza creativa dal titolo “abbattere i costi non pagando niente e nessuno”. Chiaramente io mi trovai in netto disaccordo con questo tipo di gestione  improvvisata  e da qui iniziarono  le mie diatribe col signor Troiano”.

FANTASIA ANCHE IN CAMPO TECNICO - Oltre a queste anomalie gestionali, ci sarebbero anche alcune scelte più strettamente tecniche a dir poco originali. Mi ricordo di calciatori ingaggiati per ricoprire un certo tipo di ruolo ma con carriera e caratteristiche completamente diverse, giocatori giovani scelti attraverso una selezione estiva certamente poco adatta ad una squadra che mira a vincere il campionato e un ritiro estivo davvero atipico, con giocatori che alloggiavano in hotel e altri che invece viaggiavano..Si riscontravano anche gravi carenze sia per il materiale sportivo che in quello sanitario e ricordo di riunioni tecniche con il precedente mister Scarnecchia e lo staff, che vertevano  sul perchè non era stato schierato o era stato sostituito il figlio del dg Andrea. Insomma, potrei andare avanti per ore e ore a raccontare tutto quello che ho visto, sentito e dovuto sopportare in questo anno”.

L'arrivo di mister Cotroneo, se possibile, ha peggiorato ulteriormente la situazione?

“Confermo che le cose si complicarono ulteriormente,  perchè  Cotroneo non lo scelse direttamente Troiano, come avveniva invece in passato, ma fu ingaggiato per volontà degli altri dirigenti e dunque il dg non era in grado di tenerlo sotto controllo o di imporgli qualcosa o qualcuno. Mister Cotroneo considerava Andrea un giocatore della rosa, uno  come tutti gli altri e lo impiegava quando meritava di giocare. Questa situazione portò subito ad uno scontro tra il mister il dg Troiano e questa divergenza di vedute portò all'allontanamento di Troiano dalla sede e dallo stadio, tanto che non si è più visto nemmeno a seguire le partite della squadra. A ulteriore riprova di questo suo allontanamento, c'erano le interviste a voi a giornalisti in cui sosteneva di non essere più lui il responsabile e quando lo chiamavano i fornitori, li invitava a rivolgersi  al sottoscritto.  La cosa mi faceva ridere e pensavo fosse dettata da rabbia e non credevo che Troiano dicesse sul serio, invece mi accorsi che mi stavo sbagliando. Iniziai a ricevere dalle 15 alle 20  telefonate al giorno di fornitori, ex giocatori, proprietari degli immobili affittati ai giocatori, allenatori del settore giovanile  e tutti volevano solo una cosa: essere pagati! A tutta questa gente cercai di spiegare che il signor Troiano era (e lo è ancora) l'unico proprietario dell'Ac Voghera, mentre io ero semplicemente un dipendente, anch'io in ritardo con gli stipendi, e che non ho mai avuto il potere dispositivo circa i pagamenti da effettuare. Il signor Troiano continuava a dichiarare, anche per mezzo stampa,  che si era disimpegnato dal Voghera, quando in realtà sia giuridicamente che nella sostanza, non è mai stato cosi. In occasione di ogni partita casalinga, il signor Troiano faceva ritirare gli incassi da sua moglie o da persone di sua fiducia e quotidianamente chiamava il segretario Bacci in sede e dava disposizioni su cosa fare e cosa non fare. Per intenderci, il signor Troiano non si è mai disimpegnato realmente, ma continuava a gestire la società da dietro le quinte, pur non presenziando in sede o venendo allo stadio ad assistere alle partite”.

Un altro motivo di attrito tra lei e Troiano è stato il mercato di dicembre...

“Purtroppo si, tutto perchè consapevole del fatto che non c'era disponibilità  di investire su due grossi giocatori mirati, mi fu chiesto dagli altri dirigenti di abbattere i costi d'ingaggio, infatti interrompemmo il rapporto con Mazzei, Migliari  e Magnoni , che aveva un rimborso molto elevato e la ciliegina sulla torta riuscii a metterla con il trasferimento di Bottiglieri in Prima Divisione, un altro giocatore con uno rimborso consistente e svariati benefit. Per il mercato in entrata ho accontentato, a costi ridottissimi , mister Cotroneo che voleva Micheloni e De Angelis. Anche qui ci furono contrasti col dg Troiano, che si opponeva all'arrivo di De Angelis per il fatto che avrebbe tolto spazio al figlio in squadra. All'acquisto di Micheloni invece si oppose sostenendo che occorreva ingaggiare in quel ruolo Donati del Palermo (ovviamente estremizzando il concetto), allora io risposi a questa delirante estremizzazione, che l'avremmo pagato con le noccioline..Sempre in tema di acquisti, grosse problematiche le ho trovate anche per ingaggiare un giovane portiere dai professionisti. Avevo individuato alcuni portieri di valore, ma le società di appartenenza ci chiusero la porta perchè erano rimaste scottate già  in precedenza dalla gestione Troiano oppure chiedevano una somma onerosa a titolo di prestito e conscio che la nostra società non poteva pagare nessun prestito, mi trovai costretto a cambiare rotta. Fu cosi che arrivai a Cosimo La Gorga, ingaggiato  dal Varese in prestito a titolo gratuito, anche qui con non poche difficoltà , in quanto il signor Troiano era “ noto” anche ai dirigenti varesini . Insomma , numeri alla mano, dimostrabili in qualsiasi contraddittorio, son riuscito ad abbattere il monte rimborsi iniziale di 9 mila euro al mese”.  

Parliamo ora degli aspetti umani a cui accennava in precedenza. A cosa si riferiva in particolare?

“Sono gli aspetti che mi hanno ferito di più come essere umano , come persona. Vi asssicuro che non è per niente facile avere a che fare con dei giovani calciatori che percepiscono un misero rimborso spese che per mesi non gli viene riconosciuto e che non hanno neppure la possibilità di mangiare,  di acquistare del cibo. Alcuni di questi ragazzi li abbiamo sostenuti io, mister Cotroneo e i giocatori più esperti della rosa che a turno, gli davano dei soldi o gli offrivano il pranzo e la cena. Lo abbiamo fatto per spirito di solidarietà, eppure nessuno di noi percepiva il rimborso concordato, per quanto  mi riguarda dal novembre del 2012.. Mi ha fatto male vedere un giovane accasciarsi al suolo perchè non mangiava da diversi giorni, queste son cose che vanno contro ogni principio umano! Potrei poi aggiungere i soprusi di carattere logistico che abbiamo subito, tipo la trasferta di Brunico, in cui la squadra fu costretta a partire alle 5 di mattino. Il tutto perchè il signor Troiano voleva fare un dispetto al mister Cotroneo, che nella partita infrasettimanale contro la Fersina, non aveva schierato il figlio Andrea. Il giorno dopo quella partita, il dg Troiano mi chiamò adirato e mi chiese di annullare la trasferta che avremmo dovuto fare due giorni dopo a Brunico, trasferta che era stata prenotata quindici giorni prima. Anche in quel caso scoppiò la polemica tra il sottoscritto e Troiano, che remava contro in tutti i modi e giustificò l'annullamento della trasferta con la stampa e l'opinione pubblica, per mancanza di fondi..”

Come mai, ad un certo punto della stagione, Andrea Troiano decise di lasciare la squadra?

“Non credo che il motivo sia cosi difficile da capire..Sinceramente per Andrea mi era dispiaciuto, perchè io lo vedevo come un giocatore e non come il figlio del dg, ma credo che abbandonò la squadra su consiglio del padre. Ormai si era arrivati alla rottura, Andrea nello spogliatoio era insofferente, durante gli allenamenti era sempre nervoso e non riusciva ad esprimersi al meglio, pativa il fatto che il mister lo impiegava solo se meritava ed erroneamente credo che il ragazzo pensasse che Cotroneo avesse qualcosa contro di lui . Presumo anche che in un certo senso il dg Troiano gli abbia suggerito di lasciare la squadra , proprio per evitare di metterlo in cattiva luce con i suoi compagni, visto che l'intento del dg fin da subito, era di ostacolarci in tutti i modi per “vendicarsi” delle autonome e incondizionate scelte del mister.  A conferma del fatto che fossi realmente dispiaciuto per Andrea, grazie alle mie conoscenze e ai miei contatti, riuscii a trovargli in tempo record una squadra in Lega Pro (la Giacomense), proprio per consentirgli di continuare  a giocare. Informai della possibilità sia Andrea che il dg, ma la cosa non interessò e il trasferimento sfumò”.

Se dovesse sintetizzarli, quali sono i motivi per cui il Voghera non è riuscito a giocarsi il campionato ed eventualmente vincerlo?

“Purtroppo abbiamo sprecato troppe energie mentali e queste problematiche hanno turbato anche il gruppo dei calciatori. Dopo mesi che non si percepisce il rimborso spese, sfido chiunque a trovare le motivazioni giuste.  Inoltre l'ombra del dg Troiano si è sempre aggirata nello spogliatoio, in quanto aveva qualche suo calciatore di fiducia che creava frizioni ad hoc con i  compagni, conscio che nessuno lo avrebbe potuto  mandare via. Quotidianamente veniva quindi minata la serenità di un gruppo, che nonostante tutto cercava di remare sempre nella stessa direzione.  Tutto questo è chiaro che ci ha fatto perdere forza, convinzione e compattezza”.  

Si parla di fusioni, fallimenti, cessione del titolo.. Lei che futuro vede per il Voghera?

“Non lo vedo di certo roseo, ci son troppe problematiche di carattere giuridico, non si conosce chi è realmente il proprietario delle quote di maggioranza, c'è un corposo volume debitorio con innumerevoli decreti ingiuntivi pendenti, oltre ad un indagine della Finanza non ancora conclusa..Insomma chi sarà interessato, si troverà di fronte molti problemi che mi auguro possano risolversi, poiché mi spiacerebbe e non poco veder morire l'Ac Voghera e la principale realtà calcistica di una città in cui mi son trovato benissimo e che mi ha accolto splendidamente”.


Alessandro QUAGLINI

 

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