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Sport 2012-13 - Lunedì, 20 Maggio 2013 19:50

VOGHERA - Fallimento Voghe? Magnoni ne parlava già in agosto...

davide venantiniRivelazione choc di Venantini

VOGHERA Miguel Magnoni, già durante il ritiro pre campionato, sapeva già quello che sarebbe successo. "Vediamo a gennaio in quanti saremo ancora qui...". Lo rivela Davide Venantini, in questa intervista esclusiva, in cui ripercorre l'annus horribilis della società di via Facchinetti.

 

 

 

Dal ritiro estivo di Brignano Frascata fino al match di Olginate valido per il primo turno dei playoff: Davide Venantini, preparatore atletico della Voghe,  ha vissuto tutta la stagione rossonera, dieci mesi intensi, emozionanti e  problematici che andiamo a rivivere con Davide, prezioso collaboratore al fianco  prima di Scarnecchia e poi di Cotroneo.

“Quella di Voghera per me è stata un'esperienza bellissima sotto tutti i punti di vista, -racconta Venantini-  per le persone conosciute e per la passione che abbiamo sempre riscontrato attorno alla squadra e mi riferisco agli ultras e ai tifosi appassionati, che ci son stati sempre vicini. Se analizziamo l'aspetto strettamente sportivo, devo dire che da parte nostra c'è la consapevolezza di aver fatto il massimo e più di cosi non potevamo fare, considerando tutte le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare”.

Quanto hanno turbato la squadra queste problematiche extra campo e in particolari i ritardi negli stipendi?

“Non è assolutamente facile dover fronte quotidianamente a questi problemi ed è normale che il gruppo venga un po' destabilizzato. Quando dovevamo fare il salto di qualità, siamo sempre mancati e questo credo che sia da addebitare ad una mancanza di serenità, che sta alla base di qualsiasi squadra che abbia l'ambizione di vincere. Vorrei fare l'esempio dei campi d'allenamento. Quando siamo andati in testa al campionato, il 2 dicembre, la squadra veniva da un lungo periodo  in cui ci si allenava a Salice , poi siamo stati costretti a spostarci al Vanoni o a fare lavori sul campo ridotto. Il maltempo c'era a Voghera , cosi come c'era a Crema o Bergamo, ma le altre squadre in competizione con noi si allenavano su campi idonei e questo certamente ha influito”.

Rivisitiamo la stagione della Voghe, partendo dalla gestione Scarnecchia. Che cosa non ha funzionato?

“Il mister inizialmente si è trovato a disposizione un gruppo numeroso e disomogeneo, con tanti attaccanti, pochissimi centrocampisti e scelte obbligate nel reparto arretrato. Non avevamo un ragazzo del '93 inizialmente, considerando che Guobadia non poteva essere impiegato, Pollarolo veniva da uno stop di 3 mesi per infortunio e Bozzini , che veniva da categorie inferiori, aveva bisogno di fare un certo tipo di lavoro . A causa di questa carenza, impiegavamo sempre ragazzi del '94 come under più D'Errico del '92. Ricordo poi che il mister aveva richiesto espressamente un centrocampista di spessore, invece dal mercato arrivò un grande attaccante come Alessandro. Diciamo che a Scarnecchia sarebbe servito un po' di tempo per assemblare la squadra, ma visto anche il passo spedito della Caronnese nelle prime giornate , di tempo non ce n'era e proprio lo scontro diretto a Caronno, interpretato non nel migliore dei modi dalla squadra, portò al suo esonero”.

Da Scarnecchia si passa a Rocco Cotroneo: due mondi opposti..

“Si può dire che che siamo  in presenza di due filosofie diverse nell'approccio con il calcio e con la squadra. Cotroneo ha subito dato grande equilibrio e compattezza alla squadra, operando delle scelte nette. Ha potuto contare su Guobadia e sull'arrivo di Capi, che per noi  è stato importantissimo,  e ha dato una fisionomia ben precisa alla squadra, che ci ha permesso di raccogliere una serie notevole di vittorie , culminata con la conquista del primato a dicembre”.  

Perchè Magnoni e Bottiglieri, le due star del mercato estivo,  non hanno reso secondo le aspettative?

“Di Miguel voglio citare una sua frase, che disse quando eravamo a tavola a ferragosto tutti insieme:”E' inutile che facciamo promesse adesso, vediamo a gennaio in quanti saremo qui”. Li per li non ci avevo dato grande peso a queste sue parole , poi ripensandoci devo dire che aveva centrato la questione, prefigurando le problematiche societarie che poi avrebbero turbato e non poco la squadra. Su Andres invece  il discorso è un altro. A gennaio ha ricevuto questa proposta (dall'Andria, Prima Divisione, ndr)  che aspettava da tempo e ha potuto cosi realizzare una sua aspirazione . Magnoni lo abbiamo poi  rimpiazzato con De Angelis sul mercato, mentre non abbiamo preso un altro giocatore con le caratteristiche di Bottiglieri”.

A chi consegneresti l'oscar di miglior giocatore della stagione rossonera?

“Se devo fare un nome dico Buonocunto per il rendimento che ha avuto e so già che i ragazzi mi prenderanno in giro, perchè sostengono che ho sempre avuto una predilezione per Ivan. Detto ciò, non si possono non citare ragazzi come Zirilli, Alessandro, Ronchetti e Priolo che hanno dato tantissimo sia dentro che fuori dal campo, sposando interamente la causa del Voghera, tra mille difficoltà. Sui giovani invece, una menzione va a Guobadia, che al suo primo anno in una squadra qui in Italia, non ha tradito le attese, dimostrando grandi potenzialità. Sempre in tema di giovani, voglio anche citare la crescita di Pollarolo, la regolarità di rendimento di Capi, la serietà di Bozzini e un elogio speciale lo merita Putignano, ragazzo del '95 che l'anno venturo potrà raccogliere i frutti di questa annata, affrontata sempre con grande costanza e dedizione”.

E se dovessi dare un voto complessivo alla squadra?

“Farei una media tra il 9 che si merita per le condizioni in cui ha dovuto lavorare e il 7,5 perchè in certi momenti , alcune situazioni potevano essere gestite meglio, globalmente direi quindi un 8 abbondante”.

Qualche rimpianto c'è Davide per questa stagione?

“Direi che tutti resteremo con il dubbio e con la domanda: chissà cosa sarebbe successo se..ma la controprova non c'è. Resta il fatto assodato e inconfutabile che da metà ottobre, è cambiato tutto e ogni giorno abbiamo dovuto far fronte a difficoltà di vario tipo. Paradossalmente la squadra , con l'avvento di Cotroneo, faceva i risultati , ma allo stesso tempo son venute a mancare delle certezze, imprescindibili per dare serenità e sicurezza ad un gruppo”.

In questi giorni i tifosi si stanno interrogando , con molta preoccupazione,sul  futuro della Voghe. Cosa ti senti di augurare a loro e al club?

“Ai ragazzi della curva e ai tifosi appassionati che ho avuto modo di conoscere, auguro innanzitutto di mantenere la categoria e spero che si possano gettare le basi per un futuro importante e ricco di successi. Voghera , per come l'ho vissuta io, è una piazza che ha fame di calcio e in cui si può fare calcio con serietà e impegno , e non mi riferisco solo all'aspetto economico. La cosa fondamentale che dovrà avere la nuova società è  avere rispetto per la gente ed essere chiari ed onesti verso se stessi, verso la squadra e la tifoseria”.

Da queste parole sembra che un po' ti mancherà Voghera..

“Ci tengo a dire che io non scappo da Voghera e la cosa vale per tutti i giocatori e componenti dello staff tecnico di quest'anno, a livello ambientale ci siamo trovati a meraviglia. Ricordo ancora lo stadio caloroso e pieno di gente nella prime partite casalinghe della stagione. Mettiamola cosi: il mio numero ce l'hanno, se la nuova società dovesse aver bisogno di me, sanno dove trovarmi..”.

Alessandro QUAGLINI

 

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