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Cultura - Sabato, 15 Febbraio 2014 11:54

VOGHERA - Il giallo e altri colori a San Pietro

Nuovo libro di autori vogheresi


VOGHERA Oggi pomeriggio, alle 17, presso la “Sala Rossa” dell’oratorio della Parrocchia di San Pietro Primula Editore presenterà di nuovo l’antologia di racconti brevi, intitolata “Il giallo e altri colori”. Una raccolta che sta già incontrando il gradimento di numerosi lettori e l’attenzione degli addetti ai lavori.

UN TITOLO NON CASUALE - Sei gli autori inseriti nella raccolta: Mariella Barbieri, Flavio Berghella, Franco Bovone, Giorgio Macellari, Stefano Poggi (tutti vogheresi) e Gianfranco Baritello, originario di Torino. Il titolo dell’antologia – “Il giallo e altri colori” – non è casuale. Diverse, infatti, le tinte che pervadono i dieci racconti. Giallo, noir e rosa caratterizzano, ad esempio, “Anime inquiete” (di Stefano Poggi), la cui atmosfera ricorda, per certi versi, la serie televisiva “Ghost Whisperer”. Colori più sfumati, tipici dell’alba e del tramonto, appaiono in “Ascoltare” (di Gianfranco Baritello), una riflessione filosofica sul significato dell’esistenza. Il rosso domina invece in due racconti contraddistinti da un singolare spirito natalizio: “Babbo Natale” (di Stefano Poggi) e “Babbo Natale e il miracolo delle bocce” (di Giorgio Macellari). In “Gordian” (di Stefano Poggi) emergono i colori cupi, al limite del grigio scuro, delle ataviche battaglie combattute per il dominio del mondo e il colore rosso vivo del sangue dei soldati. Il colore lilla, che appartiene a “Il glicine” (di Mariella Barbieri), si unisce al rosa delicato in un racconto dove l’amore è il filo conduttore: il romanticismo, la passione per il lavoro, la malinconia e le speranze della protagonista s’intrecciano e s’intersecano, contribuendo a creare un’atmosfera magica e coinvolgente. Il colore granata della maglia, ovviamente, è quello dominante in “Il Grande Torino” (di Franco Bovone): un padre trasmette al figlio le proprie emozioni nei riguardi di una squadra già grandissima sul campo e che poi si trasforma addirittura in mito a seguito della tragedia di Superga. Con il verde di un boschetto si apre “Il riccio” (di Gianfranco Baritello), un racconto surreale, ma non troppo. I colori variopinti, tipici delle maglie dei ciclisti, e quelli caratteristici della natura in fiore fanno da ideale cornice a “Quando passa la Sanremo” (di Flavio Berghella), dove si respira l’attesa degli appassionati per il passaggio della carovana nella cosiddetta “classica di primavera”: un evento che si consuma in un attimo, in un flash, ma che lascia dentro i cuori un’emozione intensa. Atmosfere gialle e noir, infine, in “Zoom” (di Giorgio Macellari), un racconto che ha per protagonista il capo-redattore di un giornale di provincia.

 

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