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Cronaca - Martedì, 24 Maggio 2016 16:03

RETORBIDO - La Iet ci scrive: ecco cosa vogliamo dire ai manifestanti anti-pirolisi

valdataRETORBIDO - La Società Italiana Energetica Tire, che vuole realizzare un impianto di pirolisi nella fabbrica ex Valdata di Retorbido, ci scrive dopo lo svolgimento della manifestazione che ha visto 10 mila oltrepadani opporsi alla realizzazione del progetto. Ecco l'intervento della società, che pubblichiamo integralmente.

 

La manifestazione di domenica 22 maggio ha visto una grande partecipazione di cittadini che hanno espresso il proprio dissenso nei confronti del progetto dell’impianto di pirolisi.

Protesta comprensibile, ma rispetto alla quale abbiamo l’obbligo di precisare alcune informazioni e fatti che ricorrono in modo inesatto.

L'impianto di pirolisi non è un inceneritore.

Un inceneritore brucia rifiuti per ricavarne energia; il nostro impianto ha come fine primo e prevalente quello di recuperare materia prima seconda destinata alla vendita. Le attività per le quali si richiede l’AIA sono: Utilizzazione come combustibile (R1), Triturazione (R12) Messa in riserva (R13) e Recupero (R3, R4) di rifiuti speciali non pericolosi (pneumatici fuori uso-PFU) Codice CER 16 01 03. L’attività R1 – quella che accomuna una fase del processo a quello di incenerimento - si riferisce solo e unicamente al processo di combustione dei fumi di risulta, che sono portati a 850 gradi per almeno 2 secondi prima di essere avviati al camino perché, come la legge impone, in questo modo si neutralizza ogni sostanza eventualmente presente e potenzialmente nociva per la salute umana o per l’ambiente. Analoga attività R1 si trova in molti processi industriali che trattano rifiuti, tra cui ad esempio i cementifici, ma questi prendono il nome della funzione che svolgono: ossia il cementificio si chiama cementificio e non inceneritore, e analogamente l’impianto di pirolisi dei PFU si chiama impianto di recupero poiché recupera materia prima seconda dal rifiuto e non lo distrugge.

La localizzazione dell’impianto non è stata scelta in modo arbitrario e univoco, ma è stata frutto di un processo condiviso e pubblico.

Per localizzare l’impianto presso il sito industriale in questione si è svolta una disamina tecnico-amministrativa delle caratteristiche di detto sito, di quanto gli strumenti di programmazione prevedessero per quell’area e, con l’intento di contribuire a rilanciare l’industria nel nostro Paese convertendo e recuperando siti industriali obsoleti, si è verificato che quel sito industriale non presentasse elementi ostativi alla localizzazione di impianti come quello in oggetto.

Un iter che ha avuto inizio nel maggio del 2014.

    Il 28 maggio 2014 l’idea veniva presentata in maniera ufficiosa ai funzionari del settore ambiente della provincia di Pavia che conoscevano la realtà del sito industriale “ex-Valdata” al quale avevano da poco rinnovato, o erano in procinto di rinnovare, le autorizzazioni ambientali per un periodo di 5 anni.
    Nel successivo mese di giugno, appurato dagli addetti ai lavori che l’iter autorizzativo era di competenza regionale, si è intrapreso il percorso di definizione ed inquadramento dell’intervento al fine di identificare la procedura corretta da seguire in base alle leggi di riferimento ed in accordo con gli uffici regionali preposti.
    Nello stesso mese di giugno si è presentato, in via informale, il contenuto dell’iniziativa all’amministrazione comunale di Retorbido.
    Nell’estate e nell’autunno 2014 è stato predisposto il cosiddetto Progetto Definitivo – così come prescrive la normativa – “calato” sul sito industriale “ex-Valdata”.
    Il 3 novembre 2014 sono state depositate le istanze congiunte di VIA e AIA e di autorizzazione paesaggistica presso l’ufficio protocollo della Regione Lombardia, con copia agli Enti interessati.
    Il 3 febbraio 2015, espletate le verifiche preliminari della completezza del Progetto Definitivo, veniva dato avvio ufficiale alle procedure di VIA ed AIA mediante pubblicazione sui quotidiani e sul sito internet della Regione Lombardia.
    Il 3 marzo 2015 si teneva la prima conferenza dei servizi (e sopralluogo) con tutti gli Enti coinvolti con attenzione specifica alla presenza di eventuali motivi ostativi alla localizzazione presso il sito ex-Valdata.
    Nei mesi successivi, a più riprese, sono stati proposti presunti motivi ostativi a detta localizzazione e la Regione Lombardia, con comunicazione del 14 ottobre 2015, constatata la non sussistenza di cause escludenti, ha notificato la riattivazione della procedura autorizzativa.


Stante quanto riportato, se il contrasto del progetto con i piani provinciali fosse sempre stato presente, sarebbe potuto e dovuto emergere in maggio/giugno 2014 in un clima di serenità e le amministrazioni avrebbero potuto suggerire localizzazioni alternative più idonee.

Invece, negli oltre 5 mesi iniziali di lavoro trasparente e collaborativo di predisposizione del Progetto Definitivo sul sito industriale ex-Valdata nessun amministratore, funzionario, tecnico ha sollevato perplessità circa l’opportunità dell’iniziativa in quel terreno. Un’area industriale che nel 2010 è stata addirittura ampliata (con studi di impatto ambientale, sul traffico, dagli esiti positivi) nell’intento di rilanciare le attività produttive locali.

Non abbiamo mai voluto imporre la nostra presenza in un territorio che non ci vuole. Anzi, è nell’interesse dell’imprenditore sviluppare un progetto dove si è ben accetti. Se abbiamo presentato il progetto a Retorbido è perché in quell’area è permesso.

Con una maggiore apertura al confronto e al dialogo, si sarebbero potute evitare le contrapposizioni ora in campo. Un confronto che ci è stato negato a partire dal maggio 2015, quando il Sindaco non ha concesso il teatro di Retorbido per motivi di ordine pubblico, fino a febbraio di quest’anno in cui Comune e Provincia hanno rifiutato la richiesta di incontro per parlare delle compensazioni richieste dalla Regione.

L’iter autorizzativo è ancora in corso. Il progetto è ora al vaglio delle autorità competenti e a queste la Società Italiana Energetica Tire si atterrà, facendo valere le proprie ragioni.

 

 

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