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Sport 2014-15 - Lunedì, 30 Marzo 2015 18:49

VOGHERA - Nord nel baratro, Carmignani dice basta

giorgio carmignani tnLo sfogo del mister

VOGHERA - La sconfitta interna subita dalla Torrevillese (0-2) certifica la retrocessione del Nord Voghera e provoca una bufera all’interno del club grigiorosso. Giorgio Carmignani rassegna le dimissioni dopo un mese e mezzo in cui  “ho superato il limite di sopportazione”. 

 

IL RACCONTO DI CARMIGNANI - L’allenatore vogherese espone le motivazioni che lo hanno portato a questa decisione  e non risparmia critiche feroci ad alcuni componenti della rosa grigiorossa. Nel suo racconto, Carmignani è dettagliato e minuzioso:” Partiamo dall’immediata  viglia della partita con la Torrevillese di ieri. Alle 13, mi trovo con due giocatori in meno, uno dei quali mi ha avvisato della sua assenza, e l’altro non mi ha nemmeno chiamato. Un altro ragazzo che doveva venire non si è presentato e un suo compagno della juniores mi dice che aveva saltato anche la partita della juniores al sabato. Io , in realtà, ho visto questo ragazzo sabato sera verso le 11, che stava andando in discoteca con la sua macchina mentre rincasavo dopo una cena. In più, mi son trovato tra i convocati un altro ragazzo della juniores senza che nessuno mi avesse avvisato della sua presenza. E non è la prima volta che succede. Quando abbiamo giocato a Casteggio, mi hanno mandato due ragazzi, senza che io sapessi niente, per non parlare della trasferta di Cisliano, quando mi son trovato in macchina un ragazzo che non avevo mai visto. Oltre tutto mi hanno sempre mandato in prima squadra ragazzi che di solito non giocano nella juniores”. Il Nord quindi si presenta alla sfida con la Torrevillese nella solita versione ridotta. Sulla partita, Carmignani fornisce una lettura precisa:” A parte qualcuno davvero inguardabile,  abbiamo fatto una buona partita. Nei primi 25’ abbiamo creato tre palle gol nitide , senza riuscire a far gol . Poi intorno al 35’ , si sono rivolti verso la panchina 3-4 ragazzini di 20 anni che mi hanno chiesto il cambio perché erano stanchi. Avevano la lingua fuori e io mi chiedo come sia possibile che un ragazzo di vent'anni  e anche meno possa essere stanco dopo 35’ di partita, c’è qualcosa che mi sfugge. La Torrevillese è rimasta poi in dieci nel primo tempo , ma nella ripresa questa  differenza numerica non si è vista, anzi. Loro andavano più di noi e questo non lo posso accettare., c’erano dei giovani che mi camminavano e chiedevano di uscire dal campo perché non ne avevano più”.  

LA RABBIA DEL MISTER - La rabbia di Carmignani è esplosa per un episodio avvenuto nel secondo tempo della sfida con la Torre:” Ad un certo punto dico ad un ragazzo in panchina di scaldarsi e di prepararsi per entrare perché Simone Marchesi si è fatto male e lui , anzi che scaldarsi in modo adeguato , camminava. Poi lo faccio entrare, dandogli indicazioni tattiche precise e chiedendogli di stare attento a tenere la posizione  perché volevo vincere la partita e avevo spostato in avanti Catenacci. Al suo ingresso sul terreno di gioco, questo ragazzo inizia a girare senza una meta e a vagare per il campo, senza correre. Tra l’altro con questo ragazzo avevo già avuto modo di discutere a Casteggio , ma ieri ha superato il limite.  Proprio per colpa sua abbiamo preso gol in contropiede , allora lo richiamo e lui ha il coraggio di mandarmi a quel paese. A quel punto, lo tolgo dal campo e lui nel venire verso la panchina ha ancora qualcosa da dire nei miei confronti e li mi sono arrabbiato davvero tanto. Poi abbiamo preso il secondo gol, all’ultimo minuto. Tra l’altro i due gol della Torrevillese erano viziati da fuorigioco entrambi, ma non parlo dell’arbitraggio, perché ha penalizzato anche i nostri avversari con delle decisioni assurde”.   

IO CI HO MESSO L’ANIMA - A fronte di tutte queste problematiche e di un rapporto logoro con diversi giocatori, il tecnico del Nord decide di farsi da parte:” L’ho detto alla squadra negli spogliatoi. Io ho fatto tanti sacrifici, ho sempre messo l’anima in questo lavoro , ma vedo gente che non viene ad allenarsi, che si presenta alla domenica quando ha voglia e che non ha il minimo rispetto per me e per la società. Questo sinceramente non è un calcio che fa per me. Io ho sempre fatto il professionista e interpreto il calcio in un certo modo.  Io ci ho messo la faccia da quando sono arrivato, e vedo ragazzi di 20 anni che camminano, quando dovrebbero ringraziare il Signore di poter giocare in Prima Categoria. Per fare i calciatori, bisogna comportarsi in un certo modo, impegnarsi sempre al massimo e fare una vita regolare, soprattutto alla vigilia delle partite. Tra i ragazzi in rosa, ce ne sono soltanto 5-6, di cui uno infortunato, che hanno voglia di fare i sacrifici , sono motivati e si impegnano a fondo, gli altri invece mi hanno deluso. Tra questi 5-6 c’è qualcuno che è arrivato al Nord ad agosto e ha vissuto tutte le tribolazioni di questa annata.  Mi auguro che qualcuno di loro a fine stagione abbia il coraggio di raccontare le vicissitudini che ha passato. Ultimamente ad allenarci siamo in 10-11 , molti dei quali sono ragazzi della juniores e cosi non si può andare avanti.  Un ragazzo di 19 anni ha avuto l’influenza per una settimana, ha ripreso ad allenarsi e dopo una settimana mi dice che è stanco , quando io a 20 anni giocavo al sabato con i giovani e alla domenica con la prima squadra. Per me era la prima volta come allenatore in Prima Categoria, ho sempre allenato dalla D in su, in settori giovanili di professionisti o in realtà collegate all’Arsenal e al Real Madrid e sono abituato a lavorare da professionista, con una mentalità e un approccio completamente differenti. Ho provato questa esperienza e sinceramente mi vien da dire che la Prima Categoria non fa per me, o forse son capitato nella situazione sbagliata. Anche a livello di organizzazione, ho riscontrato grosse lacune . E’ capitato spesso di ritrovarci al campo per  le 13, e fino alle 13,30-13,40 non arrivava nessuno a portarci le divise da gioco, con l’arbitro che voleva sapere i colori delle nostre maglie e i ragazzi che non potevano cambiarsi. Ho saputo che i ragazzi più bravi della juniores non volevano venire in prima squadra perché non gli piaceva il comportamento dei “vecchi” del gruppo e sinceramente in tanti anni di calcio non ho mai sentito una cosa simile, vuol dire non avere personalità. Mi son stufato di andare in giro alla domenica sera e avere quasi vergogna, con i miei amici e addetti ai lavori che mi prendono in giro. In occasione della partita con il Cisliano ho incontrato Finelli , un giocatore e un ragazzo che stimo e che ho avuto con me a Voghera, Casale e Tortona e mi ha detto :”Mister ma cosa sei andato a fare ?”. Per tutto il contesto che si è creato, devo dire che sono arrivato davvero al limite e preferisco fermarmi qua”.  Carmignani spende parole positive solo per il patron della società grigiorossa:” Devo dire che Giulio Perinetti è un signore, martedi scorso ha pagato i rimborsi e ha mantenuto gli impegni con tutti. Lui è davvero una persona squisita, ma purtroppo è da solo e non ha collaboratori all’altezza della situazione”.  L’ultima precisazione di Carmignani è inerente ad alcuni illazioni che hanno preceduto il match con la Torrevillese:”Per tutta la settimana ho sentito voci strane riguardo questa partita, ma voglio allontanare qualsiasi sospetto, anche perché certe cose non rientrano nei miei principi di vita e di sport. Prima della partita, mi son raccomandato con i ragazzi e li ho invitati a dare il massimo proprio per zittire certe voci. Poi quando in campo ho visto certi atteggiamenti mi sono arrabbiato tantissimo, perché comportandosi cosi si dà adito a cattivi pensieri”.


Alessandro QUAGLINI

 

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